EMILIO SERGIO
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va lucreziano-hobbesiana, perché il senso della sua confutazione potes-
se emergere nella maniera più netta.
Confutando Hobbes e Lucrezio, del resto, Vico non intendeva rica-
dere nelle posizioni di un’altra specie di avversari, quella dei ‘dotti’ ra-
zionalisti, cartesiani, aristotelici, neoplatonici o agostiniani ortodossi.
Questo è forse anche uno dei motivi perché, dal
25 al
44, egli tentò
di accentuare il senso della fondazione metafisica della
mens
(si vedano
anche le
Aggiunte
1730-33/34 e la
Spiegazione della Dipintura
), ma
senza trasformare le riedizioni della
Scienza nuova
in una ‘ritrattazione’
della
Scienza nuova prima
.
Il senso della ‘via media’ che Vico intese perseguire nella
Scienza
nuova
, si può arguire dal celebre passo dell’edizione del 1744:
dal detto fino qui si raccoglie, che la provvedenza divina appresa per
quel senso umano che potevano sentire uomini crudi, selvaggi, e fieri, che
ne’ disperati soccorsi della natura anco essi disiderano una cosa alla natura
superiore, che gli salvasse (ch’è
l primo principio sopra di cui sopra sta-
bilimmo il metodo di questa scienza), permise loro d’entrar nell’inganno
di temere la falsa divinità di Giove, perché poteva fulminargli; e sì dentro i
nembi di quelle prime tempeste e al barlume di que’ lampi videro questa
gran verità: che la provvedenza divina sovraintenda alla salvezza di tutto il
gener umano. Talché quindi questa scienza incomincia per tal princi-
pal’aspetto ad esse, e una teologia civile ragionata della provvedenza; la
quale cominciò dalla sapienza volgare de’ legislatori che fondarono le na-
zioni, con contemplare dio per l’attributo di provvedente; e si compiè con
la sapienza riposta de’ filosofi, che ’l dimostrano con ragioni nella loro teo-
logia naturale
53
.
La
Scienza nuova
, per poter presentarsi come sintesi e superamento
di tesi contrapposte (razionalismo
vs
empirismo, giusnaturalismo
vs
convenzionalismo, razionalismo
vs
volontarismo teologico,
veteres
vs
recentiores
) e attestarsi come risposta critica alle questioni poste dalla
tradizione, aveva bisogno di mantenere salda,
in pars destruens
, la ‘fili-
grana’ della prospettiva lucreziano-hobbesiana.
La contingenza lucreziano-hobbesiana, insieme al senso diacronico
della ricostruzione vichiana delle origini dell’umanità, era un elemento
che evocava e legittimava il ricorso alla Provvidenza. Analogamente, la
condizione di peccato dell’uomo e la possibilità, sempre aperta, di rica-
53
Sn44
, lib. II, § 385, p. 576.
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