PIERPAOLO CICCARELLI
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tale. Porre l’uno equivale a porre reciprocamente anche l’altro. La reci-
procità di genesi e decadenza, a ben vedere, conferma una volta di più
il carattere intrinsecamente pratico-politico della riflessione filosofica
di Vico. Conferma cioè che la spregiudicata e rivoluzionaria impresa
vichiana di «tentare» una «
nova scientia
» del mondo civile nasce dal-
l’esigenza espressa nel capitolo intitolato «Meditazione di una scienza
nuova», posto all’inizio della
Scienza nuova prima
:
Ma tutte le scienze, tutte le discipline e le arti sono state indiritte a per-
fezionare e regolare le facultà dell’uomo. Però niuna ancora v’ha che aves-
se meditato sopra certi princìpi dell’umanità delle nazioni, dalla quale sen-
za dubbio sono uscite tutte le scienze, tutte le discipline e le arti; e per sì
fatti princìpi ne fosse stabilita una certa
a\kmhé
, o sia uno stato di perfezio-
ne, dal quale se ne potessero misurare i gradi e gli estremi, per li quali e
dentro i quali, come ogni altra cosa mortale, deve essa umanità delle na-
zioni correre e terminare, onde con iscienza si apprendessero le pratiche
come l’umanità di una nazione, surgendo, possa pervenire a tale stato per-
fetto, e come ella, quinci decadendo, possa di nuovo ridurvisi
46
.
La storicità del diritto implica dunque la possibilità di una «prati-
ca»
47
che, «con iscienza», possa invertire il corso della decadenza. Prin-
cipio di questa ‘pratica scientifica’ è, non semplicemente «una certa
a\kmhé
, o sia uno stato di perfezione dell’umanità», ma l’
antitesi
tra i
due «estremi»: l’
a\kmhé
e la decadenza. Senonché, guardata dalla pro-
spettiva offerta dal suo ‘rovescio’, ossia dal punto di vista della deca-
denza, la questione della storicità del diritto si rivela particolarmente
‘spinosa’. La difficoltà riguarda proprio la possibilità di una «pratica»
della scienza nuova che, come noto, tra la prima e la terza stesura del-
l’opera diviene oggetto di una alterna vicenda: dopo aver costituito un
tema centrale e continuamente ricorrente della
Scienza nuova prima
,
nella
Scienza nuova seconda
la «pratica» diventa argomento di un capi-
46
Scienza nuova
1725, in G. Vico,
Opere
, cit., vol. II, capov. 11, pp. 984 sgg.
47
Sull’argomento, cfr. E. N
UZZO
,
Vico e l’«Aristotele pratico»: la meditazione sulle
«forme civili» nelle «pratiche» della Scienza nuova prima
, in questo «Bollettino» XIV-
XV (1984-1985), pp. 63-129, nonché G. C
ACCIATORE
,
Vico e la filosofia pratica
, ivi,
XXVI-XXVII (1996-1997) pp. 77-84 e I
D
.,
Filosofia ‘civile’ e filosofia ‘pratica’ in Vico
,
in
La filosofia pratica tra metafisica e antropologia nell’età di Wolff e Vico
, a cura di
G. Cacciatore, V. Gessa-Kurotschka, H. Poser, M. Sanna, Napoli, 1999, pp. 25-44.
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