SCIENZA E FILOSOFIA DELLA NATURA
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le tempo la flora del Regno»
24
. Ci sia permesso sottolineare come nella
nostra prospettiva appaia non interamente equo il giudizio storio-
grafico secondo cui
se alla metà del secolo XVIII Napoli appariva, sia pure con ritardi ta-
lora gravi, ancora in grado di reggere il confronto, di dialogare con le altre
regioni d’Italia e d’Europa, cinquant’anni più tardi il divario era divenuto
ormai incolmabile
25
.
Osservazione sicuramente valida se guardiamo allo scarso ruolo e
incidenza della scienza nelle istituzioni e nella società meridionale, ma
parzialmente smentita nel caso della botanica che a Napoli raggiun-
geva il proprio statuto scientifico nel corso della seconda metà del Set-
tecento, dando prova di saper reggere il passo delle più avanzate realtà
scientifiche extra-regnicole.
Fin dai primi anni Sessanta, Cirillo non si era limitato a seguire il
metodo classificatorio e la relativa nomenclatura binominale, da taluni
scienziati accolti in nome della loro efficacia pratica, ma aveva anche
avviato un articolato progetto di ricerca volto alla verifica sperimentale
del sessualismo delle piante avvalendosi dell’analisi morfologica degli
organi e dello studio fisiologico dell’agente materiale del meccanismo
di fecondazione. L’ambito di ricerca individuato da Cirillo era di pri-
maria importanza perché, come ha ricordato Marta Stefani,
il problema di come il polline riuscisse a raggiungere gli ovuli racchiusi
nell’ovario e fecondarli in mancanza di un canale di comunicazione visibi-
le, costituiva in realtà uno dei principali nodi del dibattito botanico della
prima metà del Settecento. Samuel Morland, Sebastien Vaillant, Patrick
Blair, Richard Bradley chiamarono in causa nel tentativo di fornire una so-
luzione, ‘spiriti volatili’, ‘effluvi prolifici’, ‘virtù magnetiche’
26
.
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Statuti della Real Accademia delle scienze e delle Belle Lettere
, Napoli, Stamperia
reale, 1780, pp. 71-72. Ai primi dell’Ottocento, grazie al tenace impegno di V. Petagna
e M. Tenore, nel chiostro di Monteoliveto sarà allestito un orto botanico universitario
e poi, istituito da Giuseppe Bonaparte, il Real giardino Botanico di Napoli, del quale
Tenore fu direttore dal 1810 al 1860. Si veda
L’orto botanico di Napoli. 1807-1992
, a
cura di T. Russo, Napoli, 1995.
25
M. T
ORRINI
,
Dagli Investiganti all’Illuminismo. Scienza e società a Napoli nell’età
moderna
, in
Storia del Mezzogiorno
, Napoli, 1991, vol. X, p. 621.
26
M. S
TEFANI
,
Corruzione e generazione. John T. Needham e l’origine del vivente
,
Firenze, 2002, pp. 32-33. Sui riflessi del dibattito sulla natura e sul ruolo del polline
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