SCIENZA E FILOSOFIA DELLA NATURA
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per meglio istruirmi della struttura, e fabbrica del nostro animale, pensai
di sottoporre varj pezzi della sua sostanza a lenti, ed a palline di vario in-
grandimento. Quindi in unione del nostro dottissimo P. della Torre (la di
cui singolare bontà, ed assidua amicizia fu per me di natabilissimo vantag-
gio, allorché mi rivolsi a coltivare lo studio della Fisica) mi posi con molta
attenzione a guardare una delle frangie descritte (X) con lente 200 […]
34
.
Le testimonianze concordano nel sottolineare la sua attiva collabo-
razione alle ricerche microscopiche dei colleghi più giovani; il che, nel
panorama intellettuale cittadino, rappresentava un raro esempio di at-
tenzione alla dimensione collettiva dell’impresa scientifica. Ciò nono-
stante, l’alone negativo che ancora avvolge la figura di Della Torre è le-
gata ad un episodio della complessa e avvincente vicenda di quella che
Luigi Belloni ha definito la «micrografia illusoria» sei-settecentesca
35
. Il
caso è noto e ci limiteremo perciò a ricordare che Della Torre, dopo
avere speso anni a perfezionare il microscopio semplice a lente sferica,
nel 1760 rese pubblici i risultati delle sue osservazioni sul sangue di-
cendosi convinto che i globuli rossi fossero di forma anulare e forata al
centro
36
. La sua pretesa scoperta, non confermata dalla comunità
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S. M
ACRÍ
,
Nuove osservazioni intorno la storia naturale del polmone marino degli
antichi
, Napoli, s.n.t., 1778, pp. 27-28. L’opera è dedicata a C. Linneo figlio, con il
quale il Macrì era in rapporto epistolare.
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L. B
ELLONI
,
Micrografia illusoria e «animalcula»
, in «Physis» II (1962) 4, pp. 65-
73. Va ricordato che il microscopio semplice detto perlina, per la forma sferica della
lente, non era un’invenzione di Della Torre né costituiva una novità tra i micorscopisti
europei, dal momento che lo adoperava già van Leeuwenoek. A Roma, Della Torre
aveva avuto modo di apprezzare la qualità delle immagini ottenute con il microscopio
del celebre costruttore di strumenti ottici bolognese Giuseppe Campani (1635-1715),
utilizzato da Filippo Bonanni (1638-1725) per le sue osservazioni di
Micrographia
curiosa
, pubblicate a Roma nel 1691; ma solo dopo il trasferimento a Napoli, forse an-
che per la carenza di artigiani capaci, della Torre aveva cominciato a fabbricare lenti
delle quali andava orgoglioso. Come egli stesso ci ricorda, «sino dall’anno 1746 comin-
ciai ad applicarmi per far palline di cristallo al fuoco, delle quali avea vedute alcune
benché grosse di due, e una linea di diametro formate in Roma con tutta esatezza da
Giuseppe Campani» (G. M. D
ELLA
T
ORRE
,
Nuove osservazioni intorno alla storia na-
turale
, Napoli, Campo, 1763, pp. XIII-XIV). Il padre somasco non rivendicava parti-
colari meriti per il modo con il quale aveva attenuto il risultato sperato, arrivato «per
sorte» dopo un lustro di duro lavoro manuale speso in vani tentativi di fabbricare lenti
dalla forma perfetta e senza impurità.
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La forma rotonda degli eritrociti, ipotizzata fin dai tempi delle prime osservazio-
ni microscopiche del sangue effettuate da Malpighi, aveva suscitato diversi tipi di rea-