ROBERTOMAZZOLA
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scientifica, fu bersaglio delle aspre critiche dell’abate Fontana che ac-
cusava il padre somasco di scarsa perizia e poneva con forza l’accento
sui limiti tecnici del suo microscopio
37
. A Napoli, allo scetticismo si
univa l’ironica accondiscendenza di quanti, come malignamente ricor-
dava Tommaso Fasano:
conoscendo la non vincibile passione dell’autore per questa sua sco-
perta ottica, ufizialmente han detto di aver veduto un certo che di vano, o
foro nel mezzo de’globuli; quantunque, come più volte e a me, e ad altri
han detto, non l’avesser mai veduto
38
.
A dire il vero, Della Torre era un microscopista tutt’altro che
sprovveduto e alternava microscopi semplici, ad una lente, con quelli
composti, a due lenti; come teneva a precisare,
sempre le palline le paragono nell’osservare colle lentine; e che quello che
è veramente rotondo colle lentine, rotondo ancora colle palline appare
39
.
Nell’attesa dei necessari approfondimenti sulla strumentazione usa-
ta dagli scienziati napoletani, alla luce delle questioni tecnologiche ed
zione. La prima esemplificata dal Borrelli che considerava i globuli rossi ripieni d’aria
elastica, mentre Leeuvenoek vedeva ogni cellula composta di «sei globuli» più piccoli.
Ma né la teoria del Borrelli resse alle prove fisiche né l’osservazione del microscopista
olandese parve congruente con le osservazioni posteriori.
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Tecniche e metodi delle ricerche microscopiche che convincono il Della Torre
della forma anulare dei globuli rossi sono in G. M. D
ELLA
T
ORRE
,
Nuove osserva-
zioni…
, cit. pp. 95-130, alle quali senza mai nominarlo replicava F. F
ONTANA
,
Nuove
osservazioni sopra i globetti rossi del sangue
, Firenze, Landi, 1766. Il forte richiamo alla
correttezza delle tecniche e dei metodi d’osservazione contenuto nelle critiche del
Fontana al microscopio cosiddetto a perlina è stato sottolineato da S. C
ONTARDI
,
La
casa di Salomone a Firenze. L’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale (1775-
1801)
, Firenze, 2002, pp. 46-49. Com’era avvenuto per il cannocchiale, anche per il
microscopio solo dopo la sua invenzione si studiarono le leggi ottiche che ne regolava-
no il funzionamento, cercando di eliminare la deformazione delle immagini dovute ai
fenomeni dell’aberrazione cromatica e sferica. Soltanto nel 1758 John Dollond (1706-
1761) riuscì ad ottenere una sistema lente-obiettivo, ottenuto con la combinazione di
lenti di diverse qualità di vetro (
flint
e
crown
), che annullava il fenomeno dell’aber-
razione cromatica che lo stesso Newton aveva ritenuto insormontabile.
38
T. F
ASANO
,
Lettere villaresche scritte da un anonimo ad un amico
, Napoli,
Raimondi, 1779, p. 152.
39
D
ELLA
T
ORRE
,
op.cit.
pp. 98-99.
1...,162,163,164,165,166,167,168,169,170,171 173,174,175,176,177,178,179,180,181,182,...244