FABRIZIO LOMONACO
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costitutiva relazione con la totalità dei fenomeni culturali dell’epoca di
riferimento. Perciò, in Mondolfo con Vico ritornano Bruno e l’esigen-
za di una rigorosa ricostruzione storico-filologica delle tre
fasi
della sua
opera (mistico-neoplatonica, monistica e atomistica), proposte da Fe-
lice Tocco, il maestro che Mondolfo difende, nelle pagine de «La Cul-
tura Filosofica» (1911), considerando il valore degli individuati mo-
menti (in particolare, quello relativo al rapporto tra anima del mondo
e anime individuali) come «inconsapevoli variazioni di orientamento e
successione di tendenze predominanti, non quali sistemazioni organi-
camente e coerentemente concepite»
14
. La difesa è, in particolare, dalle
critiche di Gentile, sostenitore dell’
unità
spirituale
del pensatore, rido-
ta, invece, dalla filologia erudita all’accumulo di motivi eterogenei, alla
«giustapposizione, resa possibile dal concetto generale della possibilità
di risolvere tutta quanta la filosofia bruniana nella somma degli ele-
menti che vi confluirono»
15
. Se è innegabile l’influenza del Gentile sul-
le
figure
e le
idee
del Rinascimento ricostruite da Mondolfo, non si
può, però, in quest’ultimo sottovalutare la tendenziale distanza dalle
conseguenze storiografiche dell’attualismo, dalla loro richiamata matrice
hegeliana che dell’«età nuova» aveva fatto quasi un «miracolo improv-
viso, difficile a comprendersi e senza possibilità di spiegazione stori-
ca»
16
. Per Mondolfo, invece, la storia della filosofia non è idealistica-
14
R. M
ONDOLFO
,
La filosofia di Giordano Bruno e la interpretazione di Felice Tocco
,
in «La Cultura Filosofica» V (1911) 5-6, p. 481.
15
G. G
ENTILE
,
Le fasi della filosofia bruniana
[1912], poi in
Il pensiero italiano del
Rinascimento
, cit., pp. 313, 321. Al giudizio critico sul Tocco erudito corrisponde
quello elogiativo ma distaccato su Fiorentino, «poeta dell’idealismo italiano», più filo-
logo che critico, storico di una filosofia ridotta a vera e propria «ricerca erudita» e «bi-
bliografica» (I
D
.,
La filosofia in Italia dopo il 1860. IV. I neokantiani. I. Francesco Fio-
rentino
, in «La Critica» IX, 1911, poi in I
D
.,
Le origini della filosofia contemporanea in
Italia
[1917-1923] e in I
D
.,
Storia della Filosofia italiana
, 3 voll., a cura di E. Garin,
Firenze, 1969, vol. II, p. 460). Di Gentile si veda anche
Francesco Fiorentino
, Discorso
commemorativo tenuto nell’Aula Magna della R. Università di Napoli il 21 dicembre
1934, poi in F. F
IORENTINO
,
Ritratti storici e saggi critici
, raccolti da G. Gentile,
Firenze, 1935, pp. 339-354. A queste pagine dedica particolare attenzione N. S
ICILIANI
D
E
C
UMIS
,
Il Vico di Francesco Fiorentino
, cit., pp. 99 sgg. Per la teoria delle
fasi
nello
studio di Tocco sulle opere latine di Bruno, cfr. L. M
ALUSA
,
La storiografia filosofica
italiana nella seconda metà dell’Ottocento
, cit., pp. 347-362. Sulla polemica Gentile-
Mondolfo e lo sviluppo delle tesi di quest’ultimo, si veda S. B
ASSI
,
Il sogno di Ezechie-
le. Tocco e Gentile interpreti di Bruno
, Roma, 2004, pp. 52-58 (e nota, ivi, p. 55).
16
«Su questo punto, pertanto, le ricerche di Spaventa e Fiorentino rispondevano ad
una esigenza imprescindibile di comprensione storica, giacché rivelavano la continuità