RECENSIONI
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so, tortuoso cammino di costruzione ed emancipazione della storia e della
scienza, l’‘inquieta modernità’ di Vico sta forse tutta nell’acuta, sensibilissima
percezione dell’
inquietudine
come straordinaria potenza connotativa di
un’epoca e di una civiltà» (p. 129). Sono, questi, motivi ben noti che la storio-
grafia moderna, a partire da Mazzarino, ha analizzato criticamente, sottoli-
neando, nella ricostruzione della storia giuridica di Roma, l’importanza e i li-
miti di un metodo di evoluzione rettilinea in grado di opporre all’indagine
storico-empirica le prerogative della moderna ricerca critico-storiografica di
carattere scientifico. Esse non sono sfuggite, del resto, all’attenzione di Capo-
rali, costretto a introdurre chiarimenti che, anche a costo di confliggere con la
sua ricostruzione, invitano il lettore informato a non offuscare «il sostanziale
razionalismo storiografico che opera in Vico conformemente alle istanze della
nuova scienza, e che a lui per primo consente di ricollocare la storia romana
dall’annalistica al diritto
» (p. 74).
F
ABRIZIO
L
OMONACO
S
TEFANIA
S
INI
,
Figure vichiane
.
Retorica e topica della
Scienza nuova
,
Milano, Università degli Studi di Milano, Pubblicazioni della Facoltà di Lette-
re e Filosofia, Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, ‘Il Filarete’,
2005, pp. 448.
Importante libro, costituirà una pietra miliare nell’ambito degli studi vi-
chiani. Vasta la documentazione, perfettamente gestita e dominata. Scrittura
di alto livello per compattezza, fruibilità, trasparenza.
La Sini, studiosa di Letterature Comparate ed esperta di moderne meto-
dologie critiche (profonda conoscitrice di Bachtin, autore opportunamente e
largamente utilizzato in questo libro e che l’A. ha la ventura di leggere nel-
l’originale russo, al riparo dalle traduzioni, molto spesso imperfette), si muove
a 360 gradi in diacronia e in sincronia tra le culture, come del resto è richiesto
per un esame corretto della
Scienza nuova.
Il libro costituisce un’affascinante ‘lettura’ del capolavoro del pensatore
napoletano, e ne disvela l’emozionante percorso. Rare volta la
Scienza nuova
è
stata ‘letta’, ‘vista’ con tanta partecipante intelligenza: l’A. ‘smonta’ quest’ope-
ra e la ‘ricostruisce’, sia con l’ausilio di altri testi dello stesso Vico, sia attraver-
so l’esame attento del contesto culturale.
Giustamente l’A. scrive (p. 19), a proposito della Dipintura posta all’inizio
del volume della
Scienza nuova
1744
,
che «Vico pone la trascendenza a fonda-
mento della sua filosofia» senza dimenticare l’umano (non si tratta, sostiene
1...,174,175,176,177,178,179,180,181,182,183 185,186,187,188,189,190,191,192,193,194,...244