RECENSIONI
199
rale dell’Italia tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. I risultati
raggiunti dai lavori di studiosi come Antonino De Francesco, Eugenio Di
Rienzo, Anna Maria Rao, hanno contribuito all’operazione di rivisitazione
di quel periodo e degli autori che in esso hanno dimora, spesso in conso-
nanza, ma anche con significativi spostamenti di strategia, con le tesi inter-
pretative di storici autorevoli e affermati come Giuseppe Galasso, Giuseppe
Giarrizzo, Pasquale Villani. Quest’azione di rivisitazione ha riguardato an-
che figure di primissimo piano della storia culturale del nostro paese, come
per esempio quella di Vincenzo Cuoco (su cui la storiografia italiana deve
molto alle indagini di Fulvio Tessitore) o dei numerosi letterati studiati da
Umberto Carpi. Questo bel libro di Christian Del Vento riesce a costruirsi
uno spazio all’interno delle indagini dedicate alle nuove forme poetiche ela-
borate in Italia tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo e che sono alla
base dell’esperienza dei maggiori esponenti della letteratura italiana di quel-
l’epoca, come dimostrano gli studi di Duccio Tongiorgi sull’eloquenza nella
cultura letteraria nell’Università di Pavia, il lavoro di Annalisa Andreoni
sull’
Omero italico. Favole antiche e identità nazionale tra Vico e Cuoco
(Roma, Jouvence, 2003), e tre ricchi volumi su Vincenzo Monti, editi recen-
temente. Il volume di Del Vento si sofferma su un altro cruciale personag-
gio di quel periodo, Ugo Foscolo, esaminato, a partire dall’epoca del suo
apprendistato veneziano, nello sforzo teorico di elaborare una nuova poeti-
ca, che riuscì a realizzare anche attraverso l’incontro e il confronto con au-
tori come Monti, con il quale ebbe in comune, almeno fino al 1803, un pro-
getto di riforma letteraria intorno a cui si riorganizzò la parte più innovativa
della cultura italiana di inizio Ottocento. Dunque un libro su Foscolo, ma
non solo. Infatti la sua lettura consente di ricostruire quell’ampia e impor-
tante intelaiatura di uomini politici e di studiosi che hanno dato un contri-
buto al dibattito culturale di quei primi anni dell’Ottocento, con un partico-
lare riferimento proprio a Monti e a Vincenzo Cuoco. E qui si rivela, a mio
giudizio, un ulteriore motivo di originalità che pone questo lavoro in linea
di continuità con le indagini a cui si è fatto prima riferimento, in quanto, co-
me mostrano le pagine dedicate alla fortuna del grande poeta (che ripren-
dono una impostazione seguita recentemente anche per Cuoco da Tessitore
e De Francesco), proprio Foscolo e lo storico molisano sono tra quei rap-
presentanti del pensiero politico italiano che hanno influito anche sulle ori-
gini del Risorgimento. Attraverso il lavoro intorno alla fortuna del pensiero
foscoliano, l’A, infatti, riesce a sgombrare il campo dalle tesi che lo vede-
vano, nonostante le innegabili ascendenze rivoluzionarie del Triennio, ‘am-
biguamente’, se non quando direttamente, legato ad un’ideologia antidemo-
1...,189,190,191,192,193,194,195,196,197,198 200,201,202,203,204,205,206,207,208,209,...244