AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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fo napoletano, «la decadenza non appare
come un termine, ma come un ritorno ag-
gravato, e gravido di un nuovo inizio, alla
feconda barbarie primitiva» (
ibid
.).
La nuova età di crisi epocale si ripre-
senta a Vico sotto le spoglie dell’«Europa
moderna della ‘critica’ e dei ‘Lumi’»
(
ibid
.), che egli definisce «barbarie della
riflessione», una formula che sarà poi ri-
presa da Chateaubriand nelle sue
Memo-
rie
a proposito dei «barbari della civiltà»
che imperversavano a Parigi durante il
periodo del Terrore, e degli scenari futuri
di degenerazione morale prefigurati in se-
guito alla «decomposizione sociale nel-
l’Europa postrivoluzionaria» (
ibid
.).
Il ritorno nella civiltà europea della
«barbarie della riflessione» era stato « dia-
gnosticato da Vico» già nel
De ratione
(cfr. p. 229), dove il bersaglio polemico –
secondo l’A. – era «l’educazione illumini-
sta», che non solo «inaridisce il sentimen-
to, l’immaginazione e la fede degli adole-
scenti costringendoli prematuramente al-
l’uso della ragione analitica e critica di
Cartesio», ma «li priva di quello sviluppo
naturale che ripeterebbe»
con un per-
fetto parallelismo della sequenza ontoge-
netica e filogenetica – «lo sviluppo delle
tre epoche della società umana (barbara e
poetica; religiosa ed eroica; umana e
razionale), spingendoli verso la ‘barbarie
della riflessione’» (pp. 229-230).
Con queste premesse si può quindi
concludere che la polemica anti-moderna
di Rousseau e di Vico è tutta giocata sulla
difesa degli antichi costumi in quanto ri-
spettosi di quella natura umana che nelle
epoche remote poteva dispiegarsi, rispet-
tivamente, libera dalle convenzioni socia-
li per il filosofo francese, immersa nella
ricchezza della giovanile vita eroica e del
sapere retorico-poetico per l’autore della
Scienza nuova.
[R. D.]
21. G
ADAMER
Hans-Georg – G
RONDIN
Jean,
Looking Back with Gadamer Over
his Writings and their Effective History.
A Dialogue with Jean Grondin (1996)
, in
«Theory, Culture & Society» XXIII
(2006) 1, pp. 85-100.
In questa intervista rilasciata nel
1996 al suo biografo, il filosofo canadese
Jean Grondin, Gadamer esamina i suoi
debiti nei confronti della filosofia greca e
di autori come Heidegger, Agostino e
Vico, dal quale ultimo riconosce di aver
ripreso l’idea della natura retorica del
linguaggio. L’intervista si conclude con
una discussione sulla necessità che l’uma-
nità superi l’attuale fascinazione nei con-
fronti della tecnologia.
[D. A]
22. G
ENSINI
Stefano, recensione a J.
T
RABANT
,
Vico’s new science of ancient
signs: A study of sematology
(tr. engl.
London-New York, Routledge, 2004), in
«Historiographia Linguistica» XXXIII
(2006) 1-2, pp. 216-221.
23.
G
ESSA
K
UROTSCHKA
Vanna,
Il
carattere ‘singolare’ e ‘comune’ della facol-
tà di immaginare: Giambattista Vico
, in
«Psiche» XIII (2005) 1, pp. 188-200.
Questa intelligente e brillante riflessio-
ne sul tema dell’immaginazione in Vico si
colloca all’ interno di un volume dedicato
monograficamente dalla rivista psicoanali-
tica all’ ‘immaginario sociale’, e quindi sol-
lecitato da una forte disposizione al con-
fronto con un percorso filosofico contem-
poraneo, al quale peraltro l’A. è da sempre
avvezza. L’attenzione dedicata dalla ‘
phi-
losophy of Mind
’ al tema dell’immaginazio-
ne nasce dalla lettura di Cartesio e dalla
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