AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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Debate
, in
Beginning. Origins of Semiosis
,
a cura di M. Ala
¥
e P. Violi, Turnhout,
Brepols, 2004, pp. 31-47.
Nella prospettiva chomskiana domi-
nante nella attuale filosofia del linguag-
gio e approfondita da psicologi evolu-
zionisti come Pinker, appare inevitabile
la sanzione di una dicotomia tra semiosi
– nel senso di azione comunicativa in
senso lato – e linguaggio, in quanto la
genesi del linguaggio vi è ascritta ad un
sistema cognitivo specifico della sola
mente umana. Nel
’
700, una simile se-
parazione del linguaggio dalla semiosi è
assente; il linguaggio infatti è inteso
come segno, nella tradizione del model-
lo aristotelico ritornato in auge dopo e
contro l’umanesimo. Alleato del partito
del volgare contro le lingue classiche, è
tuttavia proprio nel
’
700 che il partito
aristotelico è nuovamente rimesso in di-
scussione. Il linguaggio si rivela qual-
cosa di più profondamente intrinseco al
pensiero che un mero segno, e la critica
di Vico al modello aristotelico acquisi-
sce qui un significato epocale. L’A.
ricostruisce dunque il percorso della
critica al modello aristotelico nel corso
del
’
700, esaminando quattro autori:
Vico, Condillac, Rousseau e Herder, e
mostrando così le radici antiche della
perdurante opposizione tra istanze co-
municative e cognitive nel linguaggio.
[S. C.]
51.
V
ANINI
Silvia,
G.B. Vico: l’estasi
dell’ordine
, recensione a M.
V
ANZULLI
,
La scienza nuova delle nazioni e lo spirito
dell’idealismo. Su Vico, Croce, Hegel
(Mi-
lano, Guerini e Associati, 2003); e a D.
L
UGLIO
,
La science nuovelle ou l’extase
de l’ordre. Connaissance, rhétorique et
science dans l’œuvre de G. B. Vico
(Paris,
Presses Universitaires de France, 2003), in
«Intersezioni» XXVI (2006), pp. 131-134.
52. V
ANZULLI
Marco,
La soglia inva-
licabile della politica. Su Machiavelli e
Vico,
in «Isonomia», 2005, pp. 1-13.
È un’interessante confronto – questo
di Vanzulli – sul tema dell’azione politica
in Machiavelli e Vico. Assumendo come
punto di partenza l’argomento del bene
civile sul quale Vico riflette in un passo
della
Scienza nuova
del 1725 (cfr. § 436),
l’ A. mette bene in luce come detto tema
– sulla scorta di interessanti riflessioni di
tipo giuridico e con notevoli convergenze
con il pensiero di Machiavelli – diventi
entro l’esegesi del filosofo napoletano an-
che tema dell’equità civile.
Vanzulli approfondisce la questione
della possibilità di una scienza politica, il
tentativo tanto di Machiavelli quanto di
Vico di determinare il rapporto tra sape-
re e politica e di scoprire, pertanto, come
si sia originata la virtù di Roma. Gia nel
De uno
Vico confuta a Machiavelli il
fatto di non essere riuscito a intendere in
pieno quale sia la chiave che permette
l’accesso alla comprensione della storia
di Roma, oltre che il carattere stesso del-
lo stato romano, da cui gli istituti giu-
ridici dei quali egli si occupa provengo-
no. Machiavelli – fa notare l’A. – ha pie-
namente compreso «la fecondità prima
di tutto civile e in secondo luogo cono-
scitiva del conflitto sociale», ma «lo ha
inteso e mantenuto tuttavia su di un pia-
no meramente politico» (p. 3). Occorre,
per intendere bene tutto ciò, fare un sal-
to di livello del piano politico per com-
prendere le istituzioni di Roma antica
«nelle loro relazioni reciproche e non co-
me
sparsa instituta
» (
ibid
.). Secondo
Vanzulli, Vico attribuisce a se stesso il
merito di avere chiarito la storia antica e