RODOLFO MONDOLFO INTERPRETE
DEL VICO DI FIORENTINO
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A documentare il senso di tale
empasse
intervengono le pagine della
prolusione napoletana del 1881 su
Svolgimento storico e condizioni pre-
senti della filosofia della storia
(1881), laddove si approfondiscono le
ragioni della crisi di ogni garanzia filosofica del processo storico e si
giunge alla denuncia del «determinismo» della tradizionale filosofia
della storia, ancora insoddisfacente se tesa – come in Bodin – a «pro-
gnosticare gli eventi» o, in Hegel, ad adattarli allo «schema della sua
dialettica». All’opposto, la novità vera di Vico sta nel fatto che la sua
filosofia della storia è una «
storia delle idee umane
; storia non di fatti,
ma d’idee, s’intende; ma pur sempre storia, non profezia». Il suo gran-
de merito è di aver impostato una ricerca genetica, rifacendo il pro-
cesso «onde si sono formate quelle idee, che prima di lui o si assume-
vano come rivelate, o si presupponevano come innate, con un domma-
tismo o religioso o filosofico, che rendeva impossibile ogni spiegazione
scientifica della storia». Perciò il ritorno a Vico non si giustifica con il
rispetto o l’ossequio richiesto a un classico del pensiero moderno che
può, però, restare lettera morta nel presente e nel futuro. Il suo ritorno
tradisce, invece, l’adesione a una prospettiva autenticamente innova-
tiva, al punto che in essa la filosofia della storia «nacque veramente» e,
insieme, si estinse, perché la
nuova
opera ne fissò i «limiti». La sua non
occasionale «verità» la colloca al centro della cultura contemporanea e
invita l’interprete a riconoscere la presenza in Vico di temi e problemi
che eccedono l’ambito culturale della stessa
Scienza nuova
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. Dal punto
di vista metodologico l’«utilità» di quest’opera è tale da essere richia-
mata nelle nuove indagini scientifiche sulla «psicologia comparata».
Trasformata la tradizionale filosofia della storia in «scienza della sto-
ria», si tratta di opporre alla linea Kant-Hegel la filiazione vichiana dal-
la tradizione
sperimentale
e
positiva
avviata in età moderna da Bacone
25
F.
F
IORENTINO
,
Svolgimento storico e condizioni presenti della filosofia della
storia
[1881], poi in
Ritratti storici…
,
cit., pp. 264, 265, 270, 264. «Gli studi recenti
[…] – si legge nel
Manuale di Storia della Filosofia
(1879-1881) – possono avergli dato
torto in gran parte delle sue interpretazioni particolari, nessun filosofo, nessun filolo-
go, nessun giureconsulto però può contendergli il singolar merito di aver allargato il
giro tradizionale della filosofia e di aver additato il vero criterio per la interpretazione
de’ miti, de’ linguaggi, de’ riti, e delle leggi […] di tutta quanta l’antichità» (I
D
.,
Ma-
nuale di Storia della Filosofia
, a cura di G. Monticelli, vol. II, Torino-Roma-Milano-Fi-
renze-Napoli-Palermo-Genova, 1921, p. 84). Su quest’opera, si veda ora L. M
ALUSA
,
Identità nazionale e istanze metodiche nella storiografia filosofica dell’Italia post-unita-
ria
, cap. III della
Storia delle storie generali della filosofia
, a cura di G. Santinello e
G. Piaia, vol. V, Roma-Padova, 2004, pp. 608-611.