FABRIZIO LOMONACO
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del marxismo come «umanismo» e definitivo superamento dei residui
naturalistici di Feuerbach nel passaggio a uno «storicismo» che Marx
realizza, «ponendo l’umanità dinamicamente in rapporto e in lotta
continua con se stessa, cioè con le sue stesse creazioni storiche […].
Così egli raggiunge la visione della continuità che si intreccia e si lega
all’opposizione, dell’unità che s’identifica con la stessa dialettica della
prassi umana: della
storia
in una parola»
35
. Una filosofia per la vita che
è lotta inarrestabile per la libertà nella storia come processo vivente,
fatto di mutamenti e trasformazioni ma in uno sviluppo continuativo
di
forme
e
prodotti
della
praxis
che «si raccolgono ad unità nella unità
della vita»
36
. Sta qui una delle coerenti e costanti premesse di tutta la
pratica storiografica di Mondolfo, la cui applicazione è documentata
dalle ricostruzioni del pensiero politico del Risorgimento italiano, assai
acute nel mostrare il complicato passaggio dalla reazione antisensistica
(e dall’insorgere del criticismo e dell’idealismo) al positivismo e al mar-
xismo cui corrisponde l’emergere della nuova «questione sociale»
strettamente collegata alla moderna «coscienza della nazionalità», del-
l’unità e dell’indipendenza politiche; il tutto in prospettiva di quel ri-
torno all’idealismo di inizio Novecento ma «con altra, più matura e
complessa coscienza, che risponde al nuovo e più ampio sviluppo delle
condizioni storiche». E anche nella ricostruzione di questa fase storica
di lungo periodo («dal Rinascimento al Risorgimento») non è eluso il
ricorso a Vico che nel secolo XIX resta un’«eccezione», secondo l’in-
terpretazione spaventiana, accolta senza riserve anche da Fiorentino.
Eppure, quello che nel filosofo calabrese è il filosofo «quasi oscuro fra
i contemporanei», ispiratosi «ad esigenze nate presso altri popoli, da
lui intravedute oscuramente e quasi per salto» diventa, in Mondolfo, il
pensatore che non fa «eccezione» al criterio fondamentale di continui-
35
R. M
ONDOLFO
,
Il «verum-factum» prima di Vico
, Napoli, 1969, p. 83. Il brano è
tratto dall’ultima appendice (su
«Prassi che rovescia» o «prassi che si rovescia»?
) a
Il
materialismo storico in Federico Engels
, Firenze,
1952
2
, p. 403. Il tema è stato al centro
delle magistrali pagine di Giuseppe Capograssi, attento a definire i motivi di contatto e
di differenza tra Vico e Marx (
«Prassi che rovescia» o «prassi che si rovescia»? (Postilla
a R. Mondolfo)
[1933], poi in I
D
.,
Opere
, vol. IV, Milano, 1959, pp. 91-92 e, con una
nota introduttiva di P. P
IOVANI
, in «Rivista di Studi Salernitani» II (1969), 3, pp. 4-8;
ora in I
D
.,
Indagini di storia della filosofia. Incontri e confronti
, a cura di G. Giannini,
premessa di F. Tessitore, Napoli, 2006, pp. 497-500).
36
R. M
ONDOLFO
,
Il materialismo storico in Federico Engels
, cit., p. 285.