ALESSIA SCOGNAMIGLIO
42
Nello sviluppo immanente dello spirito, l’acquisizione del
simbolo
co-
stituisce sempre un primo e necessario passo per l’acquisizione della cono-
scenza obiettiva dell’essenza. Il simbolo costituisce per la conoscenza, per
così dire, il primo stadio e la prima prova dell’obiettività perché, grazie ad
esso, per la prima volta viene offerto un punto fermo al perenne mutare
del contenuto della coscienza, perché in esso viene determinato e messo in
rilievo un elemento permanente
28
.
Nel definire l’universale fantastico Vico aveva ragionato in modo
analogo, acquisendo, inoltre, una consapevole comprensione razionale
della realtà, strettamente legata al ruolo dell’attività creativa e immagi-
nativa della fantasia, segnalando il delinearsi di un comune motivo di
vero sulla base del formarsi di idee uniformi in nazioni e culture tra lo-
ro distanti e diverse.
3. È nella
Fenomenologia della forma linguistica
che Cassirer si in-
terroga compiutamente sul problema ‘filosofico’ dell’origine e dell’es-
senza del linguaggio nella storia della filosofia, un tema – egli dichiara
– «in fondo antico quanto il problema dell’essenza e dell’origine del-
l’
essere
»
29
, se è vero, come lo è, che la prima riflessione conscia sul
mondo, nel suo complesso, individua linguaggio ed essere, «parola e
significato» come un’unità inscindibile.
Le teorie sulla lingua sono passate al vaglio: dapprima egli conside-
ra il problema del linguaggio entro i confini della storia dell’idealismo
filosofico, prendendo in esame il pensiero di Platone, Cartesio e
Leibniz, successivamente affronta tale questione rispettivamente se-
condo l’impostazione che le è stata attribuita dai sistemi empiristici
(Bacone, Hobbes, Locke, Berkeley), e da quelli fondati dagli illumini-
sti francesi (Condillac, Maupertuis, Diderot). Cassirer riflette sul dato
di fatto che molte di queste concezioni – «le empiristiche e le razionali-
stiche, le psicologiche e le logiche»
30
– sebbene siano profondamente
distanti tra loro, presentano tuttavia un non trascurabile tratto comu-
ne, che risiede nell’aver considerato il linguaggio essenzialmente se-
condo il suo contenuto teoretico, e dunque «secondo la sua posizione
nel complesso della conoscenza», e in relazione ai risultati che fornisce
28
FFS
I, p. 25, e cfr. ancora G. C
ACCIATORE
,
Simbolo e storia tra Vico e Cassirer
,
cit., p. 264.
29
FFS
I, p. 63.
30
Ivi, p. 104.
1...,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41 43,44,45,46,47,48,49,50,51,52,...244