«MEMOREEVIDENTEMENTEDELL’ESEMPIOVICHIANO»
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logico, che è di notizia inedita», ma in quello di ricostruzione di «sin-
goli particolari staccati, i quali perciò stanno per sé e non in riferimen-
to a qualcosa di superiore»
48
. Qui la domanda cruciale sull’«ufficio»
compiuto dall’individuo entro la cornice della totalità dello spirito vie-
ne neutralizzata; i fatti di cui si interessa l’aneddotica sono eventi iso-
lati, letti nella loro circoscritta particolarità non rilucenti della luce ri-
flessa dell’universale: sono sì «cose accadute» ma non «storiche», poi-
ché «storici sono i fatti solo in quanto pensati nello svolgimento sto-
rico, e quelle notizie stanno fuori di siffatta connessione»
49
. Eppure an-
che l’aneddotica, come la «vera storia» – quella che è sempre «contem-
poranea» – nasce e si nutre […] di un bisogno»; essa risponde infatti
all’esigenza di «accrescere l’esperienza delle più varie e diverse ma-
nifestazioni dell’anima umana», di costruire una sorta di caleidoscopio
dalle molteplici sfaccettature, una corposa per quanto episodica silloge
di caratteri umani e di vissuti, un «erbario che raccoglie sempre nuovi
esemplari da campi sempre nuovi»
50
.
L’aneddotica ricorda all’uomo d’azione in quali modi e tra quali circo-
stanze altri uomini d’azione si levarono all’opera loro, quali difficoltà,
spesso assai prosaiche, doverono superare, in quali errori si sviarono, co-
me amarono e odiarono e come furono amati e odiati, i loro affanni e i
loro conforti, le loro disperazioni e i loro giubili
51
.
Sicché questa forma di indagine storiografica, proprio per la sua at-
tenzione a quella sfera emotivo-sensibile della vita individuale che si
muove al di qua dell’universale, si configura come la lente rovesciata
della storiografia alta, sempre pronta a focalizzare l’attenzione su quel-
la dimensione privata della vita che in questa resta esclusa. Esiliati dal-
la «fondamentale e vera storia», le «lacrime» e gli «sdegni» vengono
così ripescati dalla memoria storica e, privi di cittadinanza in quella,
trovano asilo e visibilità in una forma di narrazione più dimessa. Per
questi suoi pregi, l’aneddotica merita perciò di accompagnare la sto-
riografia concentrata sull’universale concreto, della quale rappresenta
una provvidenziale integrazione; essa «persiste e persisterà accanto alla
storia, servendo l’una e l’altra, nell’armonia dello spirito, a fini
diversi
e
48
Ivi, p. 117.
49
Ivi, pp. 119-120.
50
Ivi, p. 118.
51
Ibid
.