ROSARIODIANA
68
che si è lavorata, azione e opera personale solo in quanto di necessità è
nata da una collaborazione col tutto e nel tutto»
71
.
In virtù del processo di espropriazione dell’individualità nell’opera
– che più sopra si è tentato di chiarire – quest’ultima racchiude in sé
ed esprime non più l’autore nella sua singolare, specifica, vissuta eccei-
tà, ma, al contrario, lo conserva e lo manifesta «unicamente in quanto
uomo»; cosicché, dal momento che non è mai riferita all’«empirico o
astratto individuo, a questa vanità che par persona», l’opera è nel me-
desimo tempo «mia e non mia», appartiene «anche agli altri uomini»
72
.
Capovolti i termini, quanto detto vale anche per le produzioni altrui;
infatti, spiega Croce, «l’opera che si dice di altri – poniamo l’
Edipo re
di
Sofocle, la relazione di materia e forma definita da Aristotele, la vittoria
della città greca sul mondo orientale – per la stessa ragione è mia e non
mia, parte della mia umanità, quale è concretamente, cioè storicamente
divenuta. Non appartengono quelle opere a Sofocle, ad Aristotele, ai
popoli ellenici, ma a chiunque, ritrovandole in sé, le rivive»
73
.
Così inteso il rapporto fra vita individuale e pensiero o azione,
l’auto/biografia intellettuale (o anche etico-politica), che qualcuno ha
voluto sagacemente definire «autobiografia senza soggetto»
74
, si viene
determinando come «storia delle opere» che la particolare configura-
zione assunta di volta in volta dal Tutto nel corso del suo svolgimento
storico progressivo ha consentito al singolo di portare a compimento;
in tal modo non solo l’autobiografia di un determinato universale con-
creto, inteso quest’ultimo quale momentaneo punto di arrivo dell’inte-
ro processo storico che lo ha preceduto, è al tempo stesso l’autobiogra-
fia di tutta l’umanità ‘interiore’ che ha alle sue spalle e che implicita-
mente risuona in esso; ma anche la «storia delle opere» altrui, la ‘bio-
grafia’, finisce per essere un’autobiografia del narratore, poiché nelle
produzioni spirituali del biografato e nello spirito del biografo stesso
agisce quell’unica, comune umanità – solo storicamente differenziata –
che riluce, pensa ed agisce, quando siano emendate nell’universale le
«vanità» insignificanti della «persona». Ma, fare ‘biografia’ nella pro-
spettiva crociana coincide con il fare ‘storia’ (in che consiste per il
71
L’autobiografia come storia e la storia come autobiografia
, in
Paralipomeni…
, cit.,
p. 146.
72
Ivi, p. 148.
73
Ibid
.
74
M. C
ILIBERTO
,
Filosofia e autobiografia in Croce
, in
Croce e Gentile fra tradizione
nazionale e filosofia europea
, a cura di M. Ciliberto, Roma, 1993, p. 21.