ROSARIODIANA
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zie alla consapevolezza faticosamente acquisita della storia di una de-
terminata questione filosofica, ed in continuità con questa, che lo stu-
dioso può apportare il proprio contributo innovativo, facendo così di
sé e della propria opera (di sé
nella
propria opera) un momento stori-
camente determinato del più ampio, universale svolgimento dello spi-
rito. Croce, diciamolo con le parole che egli stesso utilizza parlando di
sé in terza persona,
ha tenuto sempre fermo il concetto metodologico che filosofare, e in
genere indagare, non sia altro che
continuare a indagare e filosofare
, cioè
ripigliare il lavoro dalle mani dei predecessori per
portarlo innanzi
per
proprio conto e
porgerlo
così arricchito alle mani dei successori
77
.
Si tratta – si vede con chiarezza – di un modello di filosofia dal ca-
rattere intrinsecamente temporale, che, per la necessità dettata dalla
sua stessa essenza, non può mai rinunciare a porsi come «continua-
zione delle antiche [filosofie] in quel che hanno prodotto di veramente
filosofico»
78
, a confrontarsi, nel tentativo di rispondere ai problemi del
proprio presente, con il patrimonio teorico ereditato dal passato e a di-
venire a sua volta, nel volgere del tempo, retaggio prezioso per i pensa-
tori a venire. La storicità strutturale di questo filosofare non soltanto
giustifica la particolare composizione di molti dei libri di Croce – arti-
colati, com’è noto, in parti teoriche e parti storiche – il che è un ulte-
riore indizio, ove mai non dovesse bastare la teoria del giudizio indivi-
duale esposta nella
Logica
, della forte commistione (identità) di storia e
filosofia presente nel suo pensiero
79
, ma conferisce alla voce del pensa-
tore, proteso con le sue soluzioni teoriche verso i posteri prefigurati
mentre guarda ai predecessori reali, una dimensione di coralità che
non gli permette di assumersi, egli da solo, il merito della sua produ-
zione culturale, poiché questo si qualificherebbe come un atto di usur-
77
Introduzione…
, cit., p. 1179; i corsivi sono nostri. Sul rapporto con i «predeces-
sori», cfr. anche
Contributo…
, cit., p. 47.
78
Aggiunta all’edizione del 1950 del «Contributo»
, ivi, p. 102.
79
«Debbo notare – scriveva a questo proposito Croce, ormai quasi settantenne –
altresì che, come nella mia storiografia, parimente nel mio filosofare, ho preso sul serio
l’unità della filosofia con la storia, per ciascun problema indagando come esso si sia
storicamente formato, e ho procurato di non mettere mai passo senza prima aver co-
nosciuto fin dove erano giunti coloro che mi avevano preceduto» (
Note autobiogra-
fiche
, 1934, cit., p. 79).