ROSARIODIANA
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mandavano di non «supporre nelle prime genti le nostre idee e la no-
stra ragionevolezza», nello «studiare se stesso nulla fece per dimenti-
carsi della
Scienza nuova
, per accennare alla fatalità di que’ momenti
decisivi in cui quasi senza saputa del genio si smuove la massa dello
scibile e si compiono le grandi rivoluzioni intellettuali»
129
. Quindi, con-
trariamente a quanto dichiarato nella
Vita
stessa, anziché esporre la
propria storia ‘mentale’ «con
ingenuità
dovuta da
istorico
»,
narrando
«fil filo e con ischiettezza la serie di tutti gli studi»
130
, Vico – è questo il
nocciolo forte dell’intervento polemico di Ferrari – preoccupato «di
non dare al pubblico che lavori completi» e celando lo «spettacolo
disgustoso delle sue incoerenze»
131
, avrebbe presentato il proprio svi-
luppo intellettuale come un inarrestabile, olimpico avanzare verso una
meta predestinata. Per dirla in termini più espliciti: tradendo i suoi
buoni propositi anticartesiani, il pensatore napoletano avrebbe scritto
la propria autobiografia non da ‘istorico’ bensì da ‘filosofo’. Ma, si do-
manda a questo punto Croce, rintuzzando a distanza il malcapitato cu-
ratore ottocentesco – tacciato di aver «mal giudicata e del tutto frain-
tesa» la
Vita
vichiana –:
cosa significa
scrivere da filosofo
la vita di un filosofo, se non intendere
l’oggettiva necessità del suo pensiero e scorgerne gli addentellati anche dove
all’autore, nel momento che lo pensò, non apparivano del tutto chiari?
132
E quale è il significato di una tale operazione se non, con queste pre-
messe, quello di una ‘ri-costruzione’ del proprio passato operoso secon-
do la linea di quel «teleologismo»
a posteriori
che non disturba Croce
ma che Ferrari riteneva in Vico «dominante» e perciò fastidioso?
133
Dal punto di vista crociano, un’autobiografia, concepita come se
l’aspettava il deluso estensore della prefazione al quarto volume delle
opere – e come non poteva essere intenzione vichiana di scrivere –
avrebbe avuto il demerito di essere un lavoro di pura erudizione, la
quale – lo si ribadisce ancora nel
Contributo
– «disgiunta dalla filosofia
129
F
ERRARI
,
op.
cit
., p. XVI.
130
Vita
, p. 7; i corsivi sono nostri.
131
F
ERRARI
,
op.
cit
., p. XVI.
132
B. C
ROCE
,
La filosofia di Giambattista Vico
[1911], a cura di F. Audisio, Napoli,
1997, p. 276; i corsivi sono nostri.
133
Ibid
.
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