LACIFRANELTAPPETO
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tra uno e molteplice, sì da delineare successivamente il senso di un esi-
stenzialismo che affrontasse con fervore la
crisi
ma per viverne il riscat-
to, un esistenzialismo scaltrito, maturo, positivo.
Ma
«
ficcare gli occhi nel segreto fecondo del negativo
»
12
, come eb-
be a dire Banfi negli stessi anni, significa per Paci cercare in Platone
non le leggi del procedimento scientifico ma le
τα
è
γελο
ῖ
α
del Parmeni-
de, le cose ridicole, il fango, il capello
13
. L’identità essenziale, la
pari
dignità eidetica
, diremmo, che accomuna secondo Paci, in quel dialo-
go, l’idea di sporcizia e quella di bello rendendole funzioni pari di qua-
lità diverse, esattamente come nella
Repubblica
la parte concupiscibile
e quella razionale sono entrambe
ε
i"
δη
dell’anima
14
, rappresenta il più
recondito antidoto ad ogni perniciosa assolutezza e insieme la cifra più
intima del pensiero occidentale.
Il portato più fecondo che affiora dal Parmenide è, per Paci, la dimo-
strazione che l’
assolutezza ideale
è una forma ossimorica, logicamente im-
possibile, poiché ogni idea custodisce, nel suo stesso seno, non solo il pro-
prio contrario ma il proprio contrario che
avanza
. Così l’unità è insieme
costitutivamente molteplicità che
urge
. Tutte le ipotesi esprimono, dun-
que, realtà precarie, mai bastanti a se stesse, pronte al collasso. È questa la
vera cifra del Parmenide: l’antinomia essere/non essere è, invero, anti-
nomia unità/molteplicità
15
.
Il gioco dialettico, rafforzato dai movimenti precedenti, culmina nel
collasso del continuo e del discontinuo nell’istantaneità dell’eterno:
nell’
ἐ
ξα
ί
φνης
16
platonico in cui l’uno e il molteplice vivono l’uno della
morte dell’altro e muoiono l’uno per la vita dell’altro.
Ma questo passaggio continuo dal non essere all’essere ha una incu-
bazione più lunga e Paci ne raccoglie la suggestione piena nel Simpo-
sio dove viene espresso nella sintesi dell’atto creativo di
Eros
17
. L’am-
12
A. B
ANFI
,
La Crisi
[1933], a cura di V. Scheiwiller, Milano, 1967, p. 72.
13
Cfr. P
LATONE
,
Parmenide
, 130 c.
14
Cfr. I
D
.,
Repubblica
, IV, 440 e.
15
Cfr. E. P
ACI
,
Principi di una filosofia dell’essere
, Modena, 1939. In particolare, su
questo tema, si confronti il capitolo III della prima sezione: «Il mondo ideale e la de-
duzione dell’unità e del molteplice», pp. 105 a 124. La questione della x della materia
e del non essere ha una radice banfiana che, sviluppata, consentirà a Paci di fondare
un’ontologia dell’esistente. A tal proposito si veda: F. P
API
,
Il pensiero di Antonio
Banfi
, pp. 240-266, ovvero la prima sezione della parte IV dal titolo
Sul rapporto vita-
lità-razionalità
.
16
P
LATONE
,
Parmenide
, 156 d-e.
17
Cfr.
Il significato del Parmenide…
, cit., pp. 29-34.