ANDREA DI MIELE
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bivalente uso dell’
eros
viene sapientemente accostato da Paci sfruttando la
radice del mito. Vi è un
vacuum
nell’
eros
incolmabile, eredità di una ma-
dre, Penia, costretta a mendicare dal suo stato di endemico bisogno, di ca-
renza, che assume il tono della precarietà esistenziale. Ma quel
vacuum
non è vuoto
nihil
poiché l’eros nasconde anche la ricca abbondanza, la
possibilità di vie d’uscita, lascito paterno di Poros, che definisce il campo
dell’azione e del riscatto e, al tempo, il
telos
verso la verità.
Il tema dell’eros confluisce dunque nell’interpretazione dell’
ἐ
ξα
ί
φνης
come
poros
e
poiesis
la cui scaturigine è, però, il fondo oscuro del bisogno
e della privazione, di
penia
.
Poiein
, il fare, mutua così, tramite eros, nella
praxis
, modificazione, alterazione degli orizzonti statici, dunque anche
degli equilibri definiti nella
societas
. Ecco perché Paci finirà, negli anni
Settanta, per legare inscindibilmente
la presa di coscienza dell’eros e la
trasformazione della società
18
, come recita il titolo di un suo contributo, de-
clinando proprio con una
fenomenologia dell’eros
, il ripensamento della
struttura relazionale della società.
Non a caso in
Ingens sylva
l’
ἐ
ξα
ί
φνης
platonico, con il suo portato
erotico-poietico, si attua, nel
presente
19
come confluenza di tutto il pas-
sato ferino di un uomo bestia che, uscito dai luoghi silvani, viene reso
uomo civile nel presente storico mentre nasce, col fuoco delle selve vi-
chiane, il tempo. Quando Giove, onorando l’epiteto di Statore, arresta
il vagabondare dei bestioni nella selva mitica, o quando, parimenti, Er-
cole strangolando il leone nemeo produce l’incendio della selva, si deli-
mita uno spazio di coltura, abitabile, misurabile, dunque modificabile.
Così,
non è più il trascendentale allora ma è l’uomo. A questo conduce se-
condo noi l’intima coerenza e lo sviluppo in senso moderno della filosofia
vichiana. Vico ha veramente compiuto la vera e decisiva rivoluzione coper-
nicana che sarà poi ritrovata da Kant: ma al posto dell’Io trascendentale
ha posto l’uomo storico. […] La ‘teologia civile ragionata’ di Vico si ri-
solve in antropologia
20
.
18
I
D
.,
La presa di coscienza dell’eros e la trasformazione della società
, in «Tempo»
XVII (1973).
19
A tal proposito cfr. V. V
ITIELLO
,
Introduzione
a E. P
ACI
,
Ingens sylva
, cit., pp.
V-XXI.
20
Ingens sylva
, cit., p. 145.