ANNARITA PLACELLA
102
mento di intervento repressivo da parte di chi «presiede alla salute
pubblica»
95
nei confronti di un personaggio scomodo come Gravina,
cosa che
induce a pensare che tale gruppo sia anche dietro il Sergardi
denunziatore delle
Tragedie
. La polemica anti-settaniana si associa a
quella contro la «corte»
96
romana da intendere, come si evince dal
contesto, come la corrente predominante a Roma in campo sia politico
che culturale: Gravina allude allo stretto legame tra Arcadia e Curia
romana, facendo però anche riferimento all’estraneità del Papa (il
«principe»
97
) alle miserie culturali, morali e politiche della sua «corte».
Ai più alti esponenti della Curia è attribuita la stessa «alta ignoran-
zia»
98
che Proteo («grande è la vostra ignoranzia») nei versi incriminati
dell’
Andromeda
attribuisce ai sacerdoti come Mennone: non aveva tor-
to quindi Bonucci a collegare quei versi a un’accusa da parte di Gravi-
na ai sacerdoti del tempo, come del resto non aveva torto neanche Ber-
tolotti a notare che mai nelle
Tragedie
,
e tanto meno in quei diciannove
versi incriminati, Gravina se la sia mai presa con il Papa. Nei versi che
stiamo ora esaminando del
Prologo
al
Servio Tullio
Gravina dice che
tali ecclesiastici, per governare, «occultamente, a dispetto del princi-
pe»
99
, conferiscono cariche a chi rende loro «maggior servizio»
100
, «con
torre al più degno in casa il credito»
101
; analogamente Proteo nel brano
incriminato dell’
Andromeda
dice: «con escludere / Chi credete più sag-
gio dal consorzio». Inoltre, come nei diciannove versi dell’
Andromeda
i sacerdoti per portare avanti i loro maneggi si avvalgono dell’autorità
di Giove che dichiarano essere l’«autor dei» loro «oracoli», così ai
tempi di Gravina i politici della Curia pontificia «abusano» del «gran
nome» del Papa «a danno altrui»
102
. Ancora una volta le allusioni al-
l’attualità presenti nelle
Tragedie
, e in modo particolare nel brano in-
criminato dell’
Andromeda
,
diventano chiare grazie al confronto con i
Prologhi
, che confermano la validità di una interpretazione delle
Trage-
die
in chiave contemporanea a Gravina; in particolare, grazie ai
Prolo-
ghi
comprendiamo perché proprio quei 19 versi dell’
Andromeda
ave-
95
Prologo del
Servio Tullio, p. 319,
v. 284.
96
Ivi, p. 318, v. 258.
97
Ivi, v. 260.
98
Ivi, vv. 266 e 272.
99
Ivi, v. 266.
100
Ivi, v. 269.
101
Ivi, v. 271.
102
Ivi, v. 273.
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