«IPSI CAUDA SCORPIONIS IN ICTU FUIT»
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ziatore e la sua cerchia si siano visti ritratti in alcuni personaggi e che,
riconoscendo bene una o più situazioni ritratte da Gravina in chiave
mitica, abbiano voluto per questo screditare le
Tragedie
.
9.
Altre reazioni dei contemporanei alle
Tragedie cinque
.
Per quanto sia quasi certo, alla luce dei documenti sopra riportati,
che Sergardi sia il denunziatore delle
Tragedie cinque
presso il Sant’Uf-
fizio, non si possono trascurare gli accenni di Bonucci e Bertolotti al
fatto che a Roma esistevano, ancora dopo la morte di Gravina, tanti
personaggi che conservavano nei suoi confronti un forte risentimento.
Faremo qui un rapido accenno agli altri personaggi del tempo
119
che,
se anche non possono essere definiti proprio nemici del Roggianese,
potevano essere interessati a una censura del Sant’Uffizio e dell’Indice
nei suoi confronti, per desiderio di vendetta o più semplicemente per
vederne screditata la figura e con essa gli attacchi che Gravina fece
loro in vita
120
. Ci soffermeremo in particolare sui protagonisti delle po-
lemiche relative alle
Tragedie cinque
.
Partiamo subito da Niccolò Capasso, il più grande detrattore di
quest’opera. Tra i motivi per cui Capasso ha ridicolizzato le
Tragedie
,
non è secondario quello di ordine politico. Esse infatti rappresentano,
in una trasposizione storico-mitica volutamente lontana dalla contempo-
raneità, una situazione che si era venuta realmente a creare a Napoli: il
ceto civile, «da un primo momento fortemente propulsivo e riformatore
119
Inoltre, come ho già detto, è molto probabile che Sergardi sia stato appoggiato
o sollecitato da altre persone nella denunzia presso il Sant’Uffizio.
120
Altri nemici di Gravina erano gli avvocati concistoriali dell’Università «La Sa-
pienza»; Gravina, com’è noto, aveva denunciato al Papa il fatto che essi per occuparsi
esclusivamente dei loro interessi e beghe politiche avevano trascurato l’Università,
portandola a uno stato di grave decadenza. Il discorso, finora inedito, ma conosciuto
agli studiosi, perché ne esistevano tre copie manoscritte, è stato pubblicato da C. S
AN
M
AURO
in appendice al suo libro
Gianvincenzo Gravina giurista e politico. Con un’ap-
pendice di scritti inediti
, Milano, 2006. Delle due copie conservate presso la Biblioteca
Apostolica Vaticana (
Per l’Università della Sapienza contro il collegio degli avocati con-
cistoriali alla Santità di N. S. Papa Clemente XI. Discorso Primo
, collocazione Vat. Lat.
9790, cc. 1-41 e Ottob. Lat. 3137, cc. 132r-145v) la San Mauro ha pubblicato la prima
alle pagine 133-141 del suo libro; alla pagina 142 ha pubblicato la copia conservata
presso la Biblioteca Nazionale di Napoli (
Sbozzo di supplica al Papa a pro dell’Univer-
sità degli studi contra gli avvocati concistoriali
, collocazione XIII B. 44). Cfr. la mia
recensione a S
AN
M
AURO
,
op. cit.
, nel presente «Bollettino».
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