«IPSI CAUDA SCORPIONIS IN ICTU FUIT»
119
Nonostante la satira di cui Gravina è fatto oggetto nel
Femia sen-
tenziato
, c’è un ‘lieto fine’ per Bione, che nell’ultima battuta da lui pro-
nunciata dichiara di sentirsi finalmente rappacificato con Mirtilo, cosa
che automaticamente gli consente di passare allo stato di «anima» e
d’accedere alle «Elisie selve»
159
. Segue una benedizione che Mercurio
rivolge a Gravina e che ha il valore dell’epitaffio; val la pena di riporta-
re questi versi, come contrappeso alle espressioni feroci che Sergardi
ebbe nei confronti dell’appena defunto Gravina in una delle lettere so-
pra citate a Del Taja:
Eccolo là, che a lui leggero e puro
Fansi incontro a riceverlo le amiche
Ombre pie di filosofi e poeti;
E i suoi legislator gli fan corona
160
.
A
NNARITA
P
LACELLA
«IPSI CAUDA SCORPIONIS IN ICTU FUIT». THE INDEX AND
THE
TRAGEDIE CINQUE BY GIANVINCENZO GRAVINA.
In
the Archives of the Congregation of the Doctrine of the Faith the Author
has discovered the legal proceedings that the Congregation of the Index
held on the edition of 1712 of
Tragedie cinque
by Gianvincenzo Gra-
vina in the years 1719-20. The nineteen verses of the tragedy Androme-
da, that were the principal base of departure for the accusations to Gravi-
na of being against church hierarchy from the two advisers of the Index,
express some ideas that cross the whole work of Gravina, since the
Hydra mystica
.
159
Ivi, Atto V, scena I, p. 135.
160
Ivi, p. 136.