TADAOUEMURA
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Si tratta di un momento tipicamente aristotetelico-ciceroniano o
umanistico del pensiero di Vico, al pari dell’affermazione successiva:
E poiché non hanno coltivato il senso comune né mai perseguito le verisi-
miglianze, contenti della sola verità, non apprezzano come in concreto la pen-
sino gli uomini e se ciò sembri loro pur vero
18
.
Forse dall’uditorio del filosofo napoletano queste parole potevano
essere considerate ovvie, ma almeno alle mie orecchie risuonavano co-
me un messaggio proveniente da un altro mondo. Fui sinceramente
impressionato e stupito che l’Europa avesse coltivato una saggezza così
ricca sotto la sua superficie razionalistica.
Questa è la ragione per cui, per diversi anni dopo il 1968, ho dedica-
to gran parte del mio tempo all’
Orazione
del 1708.
6. La mia riflessione prese dunque le mosse da quest’ultimo tema.
Dall’attacco di Vico contro ‘coloro che adottano nella prassi della vita
il metodo di giudicare proprio della scienza’ imparai innanzitutto che
la prassi non è l’applicazione tecnica della teoria; e tenni per certo che
la confusione e l’identificazione dei due termini fossero la causa del-
l’antinomia cui abbiamo fatto riferimento tra metodo e significatività
della vita nelle moderne scienze sociali. Per sbarazzarmi di questa anti-
nomia, tentai un’interpretazione genealogica della seguente afferma-
zione di Vico:
Oggi si celebra solo la critica e la topica non solo non precede ma addirit-
tura è lasciata indietro. E ciò a torto, poiché come la scoperta degli argomenti
viene per natura prima del giudizio sulla verità, così la topica, come materia
d’insegnamento, deve precedere la critica
19
.
La
critica
è l’arte di giudicare (
ars iudicandi
) se una proposizione è
vera o falsa; la
topica
è l’arte di ritrovare (
ars inveniendi
) gli argomenti
stessi. Vico trae questa distinzione dai
Topica
di Cicerone. In par-
ticolare, l’affermazione che la scoperta degli argomenti è prioritaria,
secondo l’ordine naturale, rispetto al giudizio sulla loro verità si ritrova
nel paragrafo
7 dei
Topica
. Ma, come lo stesso Cicerone ammetteva,
era ovvio che alle spalle dei suoi
Topica
ci fossero quelli di Aristotele.
18
Ivi, p. 92 [pp. 133, 135].
19
Ivi, cap. III, p. 82 [p. 107].
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