GIAMBATTISTA VICO NELLA CRISI DELLE SCIENZE EUROPEE
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E l’affermazione di quest’ultimo (
Topica
, 100a27-30), che la
dialektiké
(cui equivale l’
ars inveniendi
ciceroniana) è basata sulla
endoxa
(l’opi-
nione comunemente recepita dalla gente) mi ricordava l’affermazione di
Vico secondo cui il senso comune (
sensus communis
) è nato dalla ve-
risimiglianza (
verisimilia
). Allo stesso tempo, Aristotele suggeriva che la
dialektiké
è presente nei
principi di tutte le scienze (101a37-101b4); e
ciò mi sembrava offrire il paradigma di un’auto-riflessione genealogica
sulle scienze simile a quella della
Krisis
husserliana. Sviluppai questi
punti nel saggio del 1977,
Vico no Kaigi
[
Il dubbio di Vico
]
20
.
All’attacco di Vico contro ‘coloro che adottano nella prassi della vi-
ta il metodo di giudicare proprio della scienza’ aveva fatto peraltro ri-
ferimento Jürgen Habermas nella prolusione in occasione della sua no-
mina a professore dell’Università di Marburgo,
Die klassische Lehre
von der Politik in ihrem Verhältnis zur Sozialphilosophie
(1961): dopo
aver considerato il modo in cui la moderna filosofia sociale era dive-
nuta ‘scienza’ e aveva smarrito la sua capacità di offrire conoscenza
pratica e potere ermeneutico, Habermas aveva osservato che «questa
perdita di potere ermeneutico nella penetrazione teorica di situazioni
che richiedono una dimestichezza pratica era già stata riconosciuta da
Vico»
21
. Questa osservazione di Habermas fu per me di grande utilità.
7. Quanto al tema dell’introduzione del metodo geometrico nella
fisica e a quello dell’analisi, non fu prima degli anni Ottanta che potei
approntare i requisiti teorici e filologici necessari per dire in proposito
qualcosa che ritenessi significativo.
Leggendo la sua prima opera filosofica, il
De antiquissima Italorum
sapientia
(1710), mi resi conto che Vico la considerava come una meta-
fisica capace di confermare la fisica sperimentale
22
. Nella sua concezio-
ne, questo era il significato del
verum et factum convertuntur
: vale a di-
re che con questa proposizione egli intendeva giustificare gli esperi-
menti che Galileo e altri fisici moderni avevano tentato con i mezzi
della geometria. Dal
Liber metaphysicus
appresi anche che Vico aveva
messo in connessione l’
ingenium
– la facoltà celebrata dalla scuola
20
T. U
EMURA
,
Vico no Kaigi
, in «Chi-no-Kokogaku»
[Archeologia del sapere] XI
(1977) 2.
21
Cfr. J. H
ABERMAS
,
Theorie und Praxis. Sozialphilosophische Studien
, Frankfurt a.
M., 1971, pp. 49-53.
22
Cfr. G. V
ICO
,
De antiquissima Italorum sapientia
[d’ora in avanti
De ant.
], in
Le
orazioni inaugurali, il De Italorum sapientia e le polemiche
, cit., p. 191.
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