SEMA ÖNAL
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tologia greca e romana, ho svolto ricerche sugli scrittori citati da Vico
e ho studiato il diritto romano per comprendere i molti termini giuri-
dici presenti nell’opera, che spesso ho deciso di lasciare inalterati.
Uno dei termini sulla cui traduzione ho dovuto riflettere è ‘gentili’,
in quanto in turco non è possibile trovare qualcosa di equivalente alla
distinzione vichiana fra Ebrei e Gentili. Ho deciso infine di ricalcare il
termine italiano, spiegando nella Premessa che esso designa coloro
che, non essendo a conoscenza della religione delle Sacre scritture,
creano i propri dèi attraverso l’osservazione degli eventi naturali; ov-
vero, gli idolatri rimasti immersi nel mondo naturale, che hanno trova-
to le proprie strade e le proprie credenze, che hanno creato i propri
valori e sono assurti alla vita civile.
Anche i termini «volgare» e «repubblica» non hanno un equivalen-
te preciso in turco, ed era difficile rendere il significato che Vico attri-
buiva loro. Non potendo trovare una parola che rendesse la moltepli-
cità di significati di «volgare»,
ho fatto ricorso all’espressione
sıradan
halk
(‘popolo’, nel senso di ‘gente comune, ordinaria, umile’), mentre
ho reso «sapienza volgare» con l’espressione
halk hikmeti
[sapienza
popolare], un concetto alquanto dibattuto e assai ampio, che include
anche il significato inteso da Vico.
Il concetto di «Repubblica»
viene tradotto nella nostra lingua con
termini come
cumhuriyet
[Repubblica] o
devlet
[Stato]. Vico, tuttavia,
intende qualcosa di completamente diverso, reso nella versione inglese
con
commonwealth
e che io ho scelto di tradurre con
yönetim
[gover-
no]: un termine che appartiene agli ultimi secoli, ma che mi è sembra-
to appropriato in quanto, così come il concetto vichiano, esprime l’esi-
stenza comune del popolo e l’idea di relazione, in riferimento a
un’unità che costituisce la base dello Stato odierno, cioè la Repubblica
.
In altri termini, ho tradotto ‘repubblica’ come ‘governo’ nel senso più
ampio del termine, come ciò che tiene unita una società e le consente
di adempiere ai propri doveri come un’unità organica. Una volta che
una società si costituisce, essa appare infatti legata a un tipo di governo
anche laddove si tratti di una forma primitiva. Per quanto ritenessi che
il termine usato da Ibn Haldun,
assabiye
, fosse particolarmente appro-
priato in virtù delle analogie fra quest’ultimo autore e Vico, non ho
ritenuto opportuno utilizzarlo per non trasporre le idee dell’uno nel
linguaggio dell’altro.
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