VICO E GLI STUDI DI FILOSOFIA IN TURCHIA
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4. Lo scopo principale della mia tesi era quello di mostrare il punto
di partenza di Vico e i risultati da lui raggiunti nel suo studio della so-
cietà e della storia, basandomi su un confronto fra il suo metodo e
quello di Bacone e cercando di rispondere alle seguenti domande: esi-
ste il modello di storia che Vico suggerisce? La natura umana è per lui
identica ovunque e in qualsiasi epoca? E se non lo è, in quali aspetti si
differenzia? Mi è sembrato di poter concludere che Vico intraprende
la ricerca di un metodo generale per lo studio della storia e della natu-
ra umana prendendo come esempio il metodo di Bacone; questi, tutta-
via, nella sua battaglia per abolire il metodo scolastico, non poteva li-
berarsi dei concetti aristotelici: solo Galileo sarebbe riuscito effettiva-
mente a trasformare il metodo delle scienze naturali. Poteva quindi
Vico rifarsi con successo a Bacone? Come questi ha cercato di definire
le leggi universali prendendo come base gli elementi comuni della na-
tura, così anche Vico ha cercato di definire le leggi universali, pren-
dendo come base gli elementi comuni nella natura umana e nella storia
dell’umanità, e sostenendo di averli trovati nella storia delle nazioni e
nel mondo della cultura.
A questo punto, mi sono trovata di fronte a una serie di interroga-
tivi: fino a che punto i risultati che Vico sostiene di aver raggiunto
sono effettivamente in grado di comprendere l’umanità e il mondo
della storia, che è un mondo del possibile in cui gli eventi sono sog-
getti alla probabilità? E ancora: Vico assume come punto di partenza
la divina provvidenza, e non l’osservazione dei fatti o dei fenomeni;
malgrado ciò, definisce la sua opera una ‘nuova scienza’. Perché tro-
va necessario dividere l’umanità in due categorie, ebrei e gentili?
Oggi questo non risulta comprensibile, anche se il fatto che egli pon-
ga coloro che credono nella Torah e nella Bibbia in un gruppo e gli
altri in un altro gruppo si spiega nel contesto della cultura di cui fa-
ceva parte.
Altri due punti di perplessità sono la scarsa attendibilità di ciò che
Vico ritiene essere un dato certo, e, ancora una volta, il rapporto con la
Provvidenza. Su quest’ultimo punto, è difficile capire come la storia sia
il risultato della Provvidenza e al tempo stesso dell’opera dell’uomo, e
come sia necessario che per Vico la teologia cooperi, assieme alla
filosofia e alla filologia, alla fondazione del suo metodo.
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