MODELLI POLITICI EUROPEI E ‘BARBARIE’ TURCA
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propria salvezza […]»
10
. Siamo dunque ricondotti al contesto argomen-
tativo del
Trattato politico
, e di quel luogo particolare in cui ‘irrompe’ la
menzione dei Turchi. È necessario a quel passo ritornare, e ripercorrer-
lo. Il potere dei Turchi vi viene citato a confutazione di quanto pace e
concordia siano garantite dalla potestà [
potestas
] conferita a uno solo.
Ma appunto l’esperienza dei Turchi dimostra che la pace e la sicurezza
non possono essere confuse con «la schiavitù, la barbarie, la solitudine».
Ora, questo è un tema intorno al quale si addensano elementi essenziali
di tutta la teoria politica, e non solo politica, di Spinoza. Ed è, anche, un
punto su cui si concentra il confronto e la polemica, pur se non esplicita,
con Hobbes. Senza voler dilatare troppo il discorso, basta qui indie-
treggiare nel
Trattato politico
di poche pagine:
la pace […] non è assenza di guerra […]. Quello Stato […] in cui la pace deri-
va dall’inerzia dei sudditi, che sono guidati come pecore perché imparino uni-
camente a servire, può essere detto più correttamente solitudine anziché Stato
11
.
E poco più oltre, a proposito del potere che garantisca la concordia:
Ma occorre osservare che, quando ho parlato di un potere istituito a que-
sto fine, intendevo quello che ha istituito una moltitudine libera, e non quella
che si acquista su una moltitudine per diritto di guerra. Una moltitudine libe-
ra è infatti condotta più dalla speranza che dalla paura, una sottomessa, inve-
ce, più dalla paura che dalla speranza; quella, dico, cerca di vivere per sé, que-
sta è costretta ad essere proprietà del vincitore, per cui diciamo che questa
serve e quella è libera. Il fine, dunque, di un potere acquistato per diritto di
guerra è di dominare e di avere piuttosto servi che sudditi
12
.
Ora questa differenza, così dirimente per Spinoza, tra potere acqui-
stato con la guerra e potere istituito da una «moltitudine libera» è
proprio quella che Hobbes aveva voluto annullare. Certo l’obiettivo di
fondo era pressoché identico per entrambi: pace e conservazione dello
Stato senza apprezzabili mutamenti; per entrambi, il mezzo era una
istituzione ben ‘ragionata’. Ma per Hobbes pace e stabilità sono garan-
titi solo da un potere
assoluto
13
. E il dominio o sovranità acquisito con
10
Ibid
.
11
Ivi, p. 32.
12
Ivi, pp. 32-33.
13
T. H
OBBES
,
Leviatano
, a cura di A. Pacchi, Roma-Bari, 1997, cap. XXIX, p. 262.
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