MODELLI POLITICI EUROPEI E ‘BARBARIE’ TURCA
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sulla base di fatti, relative al concetto di dispotismo orientale, molto
spesso fondate proprio sull’esempio dei Turchi
28
. Ma le critiche fi-
nivano per colpire, in egual misura, proprio i presupposti teorici della
netta distinzione tra monarchia e dispotismo. È esemplare a proposito
il
Commentaire sur l’esprit des lois
di Voltaire, in cui, seguendo quasi
passo dopo passo le formulazioni di Montesquieu, è rimarcata ripetu-
tamente l’ambiguità e la confusione, in fondo, tra monarchia e dispoti-
smo
29
. E si chiede anche, ripetutamente, uno sguardo più attento alla
‘civiltà’ europea e alle sue mancanze, piuttosto che liquidare frettolo-
samente come barbariche le istituzioni di un Oriente che non si cono-
sce. Ad esempio, laddove Montesquieu aveva citato con pesante ironia
l’esempio della giustizia turca, spesso considerata, come lui ricorda,
uno dei pochi aspetti positivi di quel governo per la sua velocità e
semplicità
30
, Voltaire ribatteva con indignazione:
resta da vedere se le nostre arringhe lunghe, ripetute e fastidiose, così inso-
lenti […], le tante dichiarazioni contraddittorie e i tanti labirinti che rendono
eterni i nostri processi, se tutto questo orribile caos sia preferibile alla giuri-
sprudenza dei Turchi fondata sul senso comune, l’equità e la prontezza. Mon-
tesquieu doveva dedicare la sua opera a correggere le nostre leggi e non a irri-
dere l’imperatore d’Oriente, il gran Visir e il divano
31
.
28
Cfr. ad esempio A. H. A
NQUETIL
-D
UPERRON
,
Législation orientale
, Amsterdam, chez
Marc-Michel Rey, 1778 e J. P
ORTER
,
Observations sur la religion, les loix, le gouvernement et
les moeurs des Turcs
, Neuchatel, aux depends de la Societé Typographique, 1770.
29
Cfr. V
OLTAIRE
,
Commentaire sur l’esprit des loix de Montesquieu
, s.l., 1778, par.
III, pp. 9-12 e par. XI, p. 22.
30
«In Turchia, dove si fa pochissimo caso della ricchezza, della vita e dell’onore
dei sudditi, si terminano rapidamente, in un modo o nell’altro, tutte le dispute. La ma-
niera di finirle è indifferente, purché si finisca. Il pascià, prima messo al corrente, fa di-
stribuire a suo talento un certo numero di bastonate sulla pianta dei piedi dei litiganti,
e li rimanda a casa» (M
ONTESQUIEU
,
op. cit.
, p. 224). L’ironia di Montesquieu era for-
se accentuata proprio dalla fama positiva che accompagnava il sistema giudiziario tur-
co – «Si ode dire senza posa che la giustizia dovrebbe essere esercitata dovunque come
in Turchia» (ivi, p. 223) – e che era stata, seppure anche con una certa ironia, ricono-
sciuta dallo stesso Ricaut: dopo l’enunciazione della paradossalità della grandezza e
durata dell’impero turco, aveva infatti aggiunto «quel che ripara tutti questi difetti, e
che guarisce tutte le piaghe di questo gran corpo politico è la prontezza severa con la
quale si esercita la giustizia; perché senza considerare in alcun modo la divisione che si
fa ordinariamente di giustizia distributiva e commutativa, fanno tutti i casi uguali [...] e
li puniscono con l’estremo supplizio» (R
ICAUT
,
op. cit.
, p. 3).
31
V
OLTAIRE
,
op. cit.
, par. XXXI, pp. 46-47.
1...,153,154,155,156,157,158,159,160,161,162 164,165,166,167,168,169,170,171,172,173,...280