MONICA RICCIO
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una compiuta umanità sembra essere sparsa per tutte le nazioni, poiché pochi
grandi monarchi reggono questo mondo di popoli
44
.
Solo allora fa la sua comparsa l’impero Turco, come del resto tutti gli
Stati della modernità, ed è annoverato tra i regni «ancor barbari», residuo
e ibrido nello stesso tempo, giacché la monarchia è il governo più proprio
dei ‘tempi umani’, in cui la barbarie è superata. Motivo di questa sorta di
anomalia nel cammino progressivo delle nazioni è che
le loro monarchie hanno durato sopra la sapienza volgare di religioni fantastiche e
fiere, col congiungervisi in alcune la natura men giusta delle nazioni loro
soggette
45
.
Dunque è innanzitutto il mancato approdo alla religione cristiana, e
quindi ai suoi ‘insegnamenti’, alla sapienza che ne è sostenuta, che ha
trattenuto questi Stati nella barbarie; infatti,
in Europa, dove dappertutto si celebra la religion cristiana […] vi sono delle
grandi monarchie ne’ lor costumi umanissime
46
.
Ma è anche il loro estendersi su popoli diversi, spesso di «natura
men giusta», a condizionarne l’evoluzione e la natura: infatti lo «czar
di Moscovita», annoverata tra i regni barbari, «quantunque cristiano,
signoreggia ad uomini di menti pigre»
47
. In tutti questi imperi assistia-
mo a una sorta di corto circuito del corso naturale delle nazioni, spie-
gabile solo in parte con un loro attardarsi alla fase eroica; è il caso, ad
esempio, del Giappone. Vi si scorge piuttosto una giustapposizione di
elementi dall’apparenza eterogenea, certo estranei e in qualche modo
‘illeggibili’. E lo si scorge in modo accentuato nelle poche righe dedi-
cate ai Turchi, i quali, come i Persiani,
44
I
D
.,
Principj di
s
cienza nuova d’intorno alla comune natura delle nazioni
[1744],
in
Opere
, cit., vol. I, p. 954.
45
Ibid
.
46
Ivi, p. 955.
47
Ivi, p. 954.