NOTE SU
CENNI E VOCI. SAGGI DI SEMATOLOGIA VICHIANA
DI JÜRGEN TRABANT
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di vedere in fatti questo mondo di nazioni quale l’abbiam meditato in idea,
giusta il metodo di filosofare più accertato di Francesco Bacone signor di Ve-
rulamio, dalle naturali, sulle quali esso lavorò il libro
Cogitata visa
, trasportato
all’umane cose civili
13
.
Il
linguistic turn
diventa, con una operazione di necessario amplia-
mento della sfera umano-civile,
semiotic turn
, giacché le forme del mon-
do civile sono proprio il diritto e i segni
14
. È su questi presupposti, tra
l’altro, che si basa la fondamentale intuizione vichiana di un
senso comu-
ne
che, se è giudizio senza riflessione, è però luogo filologicamente e sto-
ricamente indagabile grazie, da un lato, al diritto universale e, dall’altro,
al dizionario mentale comune. Ha ragione perciò Trabant quando parla
di una «inversione decostruttiva» di quella scoperta che anche Cartesio
aveva fatto, cioè «la certezza del sapere nella mente». Solo che per Vico
questa mente non è perciò il pensiero stesso puro e vuoto, ma «la mente
esteriorizzata nelle forme del
mondo civile
»
15
.
Anche se può apparire troppo forte e discutibile (nel senso che me-
rita discussione) l’affermazione di Trabant secondo la quale Vico non
mirerebbe alla fondazione di una «scienza della cultura come scienza
ermeneutica del singolo e del particolare»
16
, è indubbio che ci si trovi
dinanzi a una filosofia che mira innanzitutto a ritrovare le forme di una
mediazione tra l’ordine del pensiero e la fenomenicità degli eventi
storici
17
. Questo non significa sacrificare l’individualità ad un astratto
ordine razionale precostituito, ma solo la capacità dell’intelligenza
umana di ‘ritrovare’ nell’infinita e variegata molteplicità del reale ciò
che è comune ed universale, ciò che si può riconoscere, anche grazie al
ruolo della storia e della filologia, come «struttura politica e culturale
uniforme»
18
. Si tratta di quella «uniformità d’idee» di cui Vico parla al-
l’inizio della
Scienza nuova
del 1744, quando deve spiegare le analogie
e le somiglianze delle teogonie di popoli diversi e distanti e la somi-
glianza di principi pensati per spiegare la «cronologia» e la «dottrina
13
G. V
ICO
,
Scienza nuova
1744 (d’ora in poi
Sn44
), in I
D
.,
Opere
, 2 voll., a cura di
A. Battistini, Milano, 1990, vol. I, p. 504.
14
CeV
, p. 33.
15
Ibid.
16
Ivi, p. 35.
17
Su questo grande tema della riflessione vichiana rimando all’importante libro di
E. N
UZZO
,
Tra ordine della storia e storicità. Saggi sui saperi della stoia in Vico
, Roma, 2004.
18
Cfr.
CeV
, p. 35.
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