VANNA GESSA KUROTSCHKA
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loro, una ricerca che, cercando di superare gli specialismi della ricezio-
ne di Vico, ha poi messo in relazione il suo sistema della scienza con la
riflessione filosofica contemporanea, vi è proprio l’attenzione verso
quella filosofia di Vico a cui Trabant nel suo ultimo libro tradotto in
italiano ha fatto riferimento, una filosofia moderna ma anche una filo-
sofia che si è costituita al di fuori del
mainstream
della modernità, ap-
passionatamente baconiana e non cartesiana.
Nell’ultimo capitolo del libro, nel quale rielabora la sua relazione al
convegno napoletano sul
corpo e le sue facoltà
, Trabant fa alcune valu-
tazioni, discutendo le quali vorrei concludere la mia presentazione.
Trabant osserva che la centralità del corpo nella riflessione filosofica di
Vico è di segno molto diverso rispetto alla centralità che il corpo ha as-
sunto oggi. Afferma anche che «oggi il corpo non ha bisogno di una
difesa filosofica». Al contrario,
bisogna, piuttosto, difendere il non-corporeo contro l’esclusività del corpo, con-
tro il corporismo assoluto. Il corpo è diventato il summum bonum ed è diventato
praticamente l’unico bonum. Il corpo è il vero, il bello ed il buono, das Wahre,
Schoene, Gute. Chi non ce l’ha forte, bello, giovane è perduto o inesistente
17
.
Ai tempi di Vico era, invece, necessaria – dice Trabant – una difesa
filosofica del corpo:
Vico insiste sulla spiritualità, sull’intelligenza del corpo e difende con ciò
la corporeità del pensiero, la corpolenza del cogitare. Vico difende il corpo
contro l’idealismo, il razionalismo, il purismo intellettualistico
18
.
Su tale valutazione, sul fatto che il corpo non abbia oggi necessità
di essere filosoficamente difeso, dissento da Trabant. Penso infatti che
anche oggi come ai tempi di Vico il corpo abbia necessità di una difesa
filosofica. Ciò che necessita di una difesa filosofica non è però quel
corpo che è divenuto oggi il summum bonum e che, chi vive utilizzan-
do la pubblicità come misura normativa di ciò che ha valore, e si iden-
tifica, dunque, con lo spettacolo che riesce a dare della propria corpo-
reità, deve possedere eternamente bello, forte e giovane. Il corpo che
necessita di difesa filosofica è invece proprio quel corpo sensibile, ani-
mato, individuale, quel corpo fornito di intelligenza e in grado di dare
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CeV
, pp. 163-164.
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Ivi, p. 163.
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