RECENSIONI
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1. una riduzione degli arcaismi lessicali e ortografici («consuolo» p. 32
ˆ
«conforto» p. 33; «ligato» p. 28
ˆ
«legato» p. 29; «venenose» p. 28
ˆ
«velenose» p. 29; «vulgo» p. 30
ˆ
«volgo» p. 31);
2. una evidente volontà di maggiore chiarificazione tesa a eliminare possibili
fraintendimenti attraverso ulteriori precisazioni: «D
ELLA SAPIENZA RIPO
-
STA D
’O
MERO
» (p. 28)
ˆ
«D
ELLA SAPIENZA RIPOSTA
,
C
HANNO OPPINA
-
TO D
’O
MERO
» (p. 29); «Omero nella terza età» (p. 58)
ˆ
«Omero nella
terza età de’ Poeti» (p. 59); «ordinatore della greca polizia» (p. 30)
ˆ
«or-
dinatore della greca polizia, o sia civiltà» (p. 31);
3. accentuazione dei giudizi, specie se di natura critica: «con vana diligenza»
(p. 88)
ˆ
«con vanissima diligenza» (p. 89);
4. ricerca di interpretazioni più persuasive, come quando, nell’interpretare i
significati fisiognomici di Pan, Vico sostituisce l’ipotesi che la sua «
faccia
rubiconda
» volesse dare «ad intender’ il
Cielo
, ove fiammeggiano le
stelle
»
(p. 120), con quella secondo cui connotasse «
l’elemento del fuoco
» (p. 121);
5. eliminazione di parti anche molto significative, come la differenza tra il pian-
to, espressione di «
passioni eroiche
», che «nulla, o assai poco avevano me-
scolato della ragione», e il lamento, conseguenza di «
una passione ragio-
nata
», e «di
cuor picciolo
» (p. 34). Un argomento, questo, che potrebbe of-
frire ulteriore materia a quanto già scritto nelle storie recenti (cfr. A.-V.
B
UFFAULT
,
Histoire des larmes
, Paris, Rivages, 1986 e T. L
UTZ
,
Storia delle
lacrime
[1999], tr. it. Milano, Feltrinelli, 2002). O ancora, l’eliminazione di
avvertenze metadiscorsive per il lettore, come già avvenuto alla fine del-
l’«Idea dell’opera». Ora, anche nel libro III su Omero compare un’avverten-
za di metodo al «leggitore» (p. 110) che viene tolta, insieme con un passo in
cui un lessico trionfalistico vanta il successo della scoperta del vero Omero,
di cui poi Vico, a mente più distaccata, deve avere sentito l’enfasi risalente al
momento inebriante del ritrovamento.
Evidentemente non ci sono soltanto correzioni formali ma anche sostan-
ziali, rese meglio visibili dall’avere adottato una soluzione sinottica. Non solo,
ma si vengono anche a ricostruire la cultura e le fonti di Vico, in virtù di una
prefazione molto puntuale e concentrata sulla questione omerica e in virtù di
note esplicative che fanno luce sui nodi critici in cui il lettore si imbatte leg-
gendo il testo vichiano. In questo modo Cristofolini restituisce la parte centra-
le e cruciale della
Scienza nuova
alla sua totalità, perché in fondo la porzione
che promuove Omero a protagonista assoluto è un po’ il cuore dell’opera. E
se dico ‘cuore’ non è per usare una metafora, ma lo intendo in senso quasi let-
terale. Vico, come del resto anche Cartesio, era rimasto molto impressionato
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