AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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sofferma sul tema dell’eternità nell’«uni-
verso antropocentrico joyciano» che iden-
tifica in conclusione, riferendosi alla poe-
sia composta dallo scrittore irlandese in
occasione della morte del padre e della
concomitante nascita del nipote, con «l’in-
cessante succedersi delle generazioni uma-
ne» (p. 633). In questa prospettiva l’in-
fluenza di Vico si evidenzia soprattutto
nella struttura del nuovo romanzo a cui
Joyce lavorava dopo la pubblicazione di
Finnegans Wake
nel 1939, definita a parti-
re dalla scansione delle tre età degli dei,
degli eroi e degli uomini, e dal principio
del ricorso storico. Ne deriva uno schema
quadripartito, ulteriormente complicato
dallo sdoppiamento della prima parte, che
Joyce stesso identificava graficamente con
il disegno della
quincunx
, e di cui l’A. sot-
tolinea la varietà di corrispondenze in di-
versi ambiti sottolineando in particolare la
dimensione temporale, «nella quale il ci-
clo passato, presente e futuro si completa
nell’eternità» (p. 631).
[D. A.]
24. «New Vico Studies» XVIII-XXV
(2000-2007).
Esaminando gli ultimi otto numeri dei
«New Vico Studies» XVIII-XXV (2000-
2007), non può sfuggire l’impegno già da
tempo profuso dall’Institute for Vico Stu-
dies nella produzione di traduzioni im-
portanti delle opere di Vico. In particola-
re, a partire dal volume XXI (2003) ha
avuto inizio quella del
Diritto universale
con la
Sinopsi
[
Synopsis of Universal Law
]
e il
De uno
[
On the One Principle and One
End of Universal
]
,
proseguita con la prima
parte del
De constantia
e delle
Notae
[
On
the Constancy of the Jurisprudent,
inclu-
ding
Notae
] nel volume XXIII (2005); poi
con le
Dissertationes
[
Dissertations
] nel
XXIV (2006) e infine, con la seconda par-
te del
De constantia
[
On the Constancy of
the Jurisprudent
] nel XXV (2007). Di que-
sto importante contributo all’opera giuri-
dica di Vico si darà ampio risalto in un
prossimo numero di questo «Bollettino».
Ma sono presenti ancora altre tradu-
zioni di pagine vichiane rare o di brevi te-
sti: nel volume XIX del 2001, il
Primo e
Secondo Ragionamento,
a cura di G. Pin-
ton e
Ad lectores aequanimos
[
Vico’s Ad-
dress to His Readers
]
,
a cura di D. Ph. Ve-
rene; nel vol. XX (2002),
Le Cene sontuose
dei Romani
[
On the Sumptuous Dinners of
the Romans
]
,
a cura di G. A. Trone, cui si
accompagna un contributo di D. P
H
. V
E-
RENE
(
Vico and Culinary Art:
On the Sum-
ptuous Dinners of the Romans
and the
Science of the First Meals
);
nel vol. XXII
(2004), il
De mente eroica
[
On the Heroic
Mind
]
a cura di P. J. Archambault, non-
ché il paragrafo scritto da Vico nel 1731 e
posto tra le
Correzioni, Miglioramenti e
Aggiunte
alla
Scienza nuova
1730, qui cu-
rato e tradotto da D. Ph. Verene con il
titolo
How All the Other Sciences Must
Take Their Principles from This
[
Science of
Divination
],
mentre nel XXIV (2006) è
apparsa la traduzione, con relativo com-
mento, delle
Vici vindiciae,
sempre a cura
di Verene.
Secondo una struttura consolidata, gli
altri fascicoli dei «New Vico Studies» si
presentano organizzati in
Articles, Notes
e
Rewiew
;
spesso la sezione dei saggi e delle
note costituisce un
corpus
tematico unita-
rio. Nel volume XVIII (2000), oltre al
contributo di D. R. K
ELLEY
su
Vico and
the Archeology of Wisdom
spiccano inter-
venti sulla letteratura del Novecento (B.
K. A
XEL
,
Who Fabled: Joyce and Vico on
History and Constraint
; D. P
H
. V
ERENE
,
A
Note on Vico and Yeats),
su temi legati al
linguaggio e alla politica (O. R
EMAUD
,
The
Rhythm of History: Nature, Language, and
Politics in Vico’s
Scienza nuova; M.
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