AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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la storia, enfatizzando il rifiuto vichiano
delle concezioni ateistiche, causalistiche e
fatalistiche.
27.
Ö
NAL
A
KKA
¯
Sema,
Vico’ da
Uluslar
ý
n Kültürel Kökeni
[L’origine cul-
turale delle nazioni in Vico], in «Siyaset
ve Toplum» IV (2005), pp. 149-156.
In questo breve articolo, apparso su
una rivista di studi politici e sociali, l’A.
presenta l’opera vichiana come una fusio-
ne di scienza, teologia e metafisica, sotto-
lineando in particolare l’importanza attri-
buita da Vico alla lingua come segno e
strumento di civilizzazione e di identità
nazionale, e alla religione come principale
fondamento della civiltà.
28.
Ö
NAL
A
KKA
¯
Sema,
Vico’ nun
Kültür Anla
yýþý
’
[La comprensione della
cultura in Vico], in
Prof. Dr. Süleyman
Hayri Bolay Arma
ð
an Kitab
ý
[Omaggio
al Prof. Dr. Süleyman Hayri Bolay], An-
kara, Gazi Kitabevi, 2006, pp. 259-267.
29. Ö
NAL
A
KKA
¯
Sema,
Vico ve Milli-
yetçilik
[Vico e il Nazionalismo], in «Do
ğ
u
Batı» [Est-Ovest] XXXIX (2007), pp.
117-127.
L’articolo, pubblicato in un numero
monografico di una rivista di filosofia
comparata dedicata al nazionalismo, pro-
pone una lettura di Vico come precursore,
in qualche misura, dei movimenti naziona-
listici dell’Ottocento. Le considerazioni su
cui l’A. fonda la sua tesi riguardano fra
l’altro il ruolo assegnato alle nazioni e ai
loro caratteri culturali nella filosofia della
storia vichiana, la distinzione fra ebrei e
gentili, la superiorità attribuita a Roma in
particolare sul piano giuridico e il ruolo
paradigmatico attribuito alla storia romana
nel definire le fasi della storia delle nazioni.
30. P
ENCAK
William, recensione a G.
V
ICO
,
Universal Right
(Translated from
Latin and Edited by G. Pinton and M.
Diehl, Amsterdam-Atlanta, Rodopi, 2000),
in «International Journal for the Semiotics
of Law» XVII (2004) 1, pp. 93-97.
31.
P
LACELLA
Annarita,
Gianvin-
cenzo Gravina e il linguaggio profetico
, in
Memoria biblica e letteratura,
a cura di
V. Placella
,
Napoli, Università degli Stu-
di «L’Orientale», 2005, pp. 447-467.
Rielaborando alcune tesi di una sua
monografia (
Gravina e l’universo dantesco
,
Napoli, Guida, 2003), l’A. esamina il rap-
porto instaurato dal filosofo calabrese tra
l’allegoria dantesca, quella biblica e le fa-
vole degli antichi ‘poeti teologi’. Dedicato
opportuno spazio al confronto tra la
Poe-
tica
di Campanella e la
Ragion poetica
di
Gravina, la documentata analisi inevita-
bilmente incrocia le tesi di Vico e annota
gli spunti di riflessione a lui giunti dalla
divinizzazione dei fenomeni naturali (p.
459) alla luce della convinzione maturata,
nella
Scienza nuova
, della «corposità della
fantasia dei primitivi» (
ibid.
). Un altro mo-
tivo di comune interesse è la critica (sin
dalle pagine del
De antiquissima
) a ogni
forma di
sapienza riposta
: «È probabile
che Vico abbia tenuto presente l’analoga
considerazione di Gravina circa la «sa-
pienza riposta» nelle favole degli antichi,
architettate da quei fondatori della civiltà
che riuscivano a conoscere le fondamenta-
li verità attraverso l’intelletto, condividen-
do con Gravina l’idea di un doppio livello
di consapevolezza tra saggi e volgo. Com’è
noto, nella
Scienza nuova
Vico, come già
Campanella, negherà ogni sapienza ripo-