LA COLLANA «VICO SU CD-ROM»
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dati. Dopo circa un anno la scannerizzazione delle immagini e il
data
base
erano completati; a quel punto, si trattava di passare alla produ-
zione del CD, che credevo fosse cosa relativamente semplice. Non
avevo però fatto i conti con le imperscrutabili leggi del mercato che
avevano decretato l’insuccesso del prototipo Olivetti ODIS 3 utilizzato
per il mio lavoro e, cosa ancora più grave, del fatto che il formato im-
magine High-Sierra, rivelatosi anch’esso fallimentare, era stato abban-
donato. I contatti con una ditta specializzata nel recupero dati ebbe
come risultato un preventivo di spesa assolutamente insostenibile per
le, allora come ora, esigue risorse economiche del Centro di Studi Vi-
chiani; cosicché, il tutto fu rinviato ad un eventuale finanziamento
ad
hoc
da parte del CNR, che puntualmente non arrivò. L’unica testimo-
nianza dell’attività svolta restava il supporto magnetico dei dati, pra-
ticamente inutilizzabile.
Avevo abbandonato il progetto nel cassetto quando un insperato
colpo di fortuna consentiva il recupero delle immagini (convertiti nel
più diffuso formato
TIFF
); ancora una volta, grazie ai colleghi del-
l’IRSIP, si poteva ripartire. Col passare degli anni c’era stato un note-
vole progresso tecnologico e un significativo abbattimento dei costi,
ma soprattutto era mutata la sensibilità degli studiosi del C.N.R. che,
sul finire degli Novanta con il progetto ‘Biblos’ gettava un ponte tra
informatica e scienze umane. Una parte del finanziamento ottenuto
(circa dieci milioni delle vecchie lire) fu destinato al riversaggio dei mi-
crofilm posseduti dalla nostra Biblioteca (manoscritti e prime edizioni
di opere di Vico e alcuni testi sei-settecenteschi napoletani) e, nel
1999, alla pubblicazione, fatta in modo ‘artigianale’, delle opere di Vi-
co. La buona accoglienza del lavoro da parte degli studiosi ha fatto sì
che nel 2001 finalmente il CD con le venti annate del «Bollettino» tro-
vasse un editore (Liguori). Ciò che è venuto dopo è storia recente, no-
ta ai lettori del «Bollettino» che hanno trovato i CD allegati ai numeri
della rivista usciti nel 2004, 2005 e 2006.
Mi sia consentita, ora, qualche breve riflessione. In primo luogo, su
ciò che si potrebbe definire la qualità discontinua delle immagini, solo
in qualche caso riconducibile al tipo di carta, ai caratteri dei libri anti-
chi o al loro cattivo stato di conservazione. Da quanto detto in prece-
denza mi sembra abbastanza chiaro che in assenza di adeguate risorse
economiche sarebbe stato impossibile portare avanti il progetto «Vico
su
CD
-
ROM
», se non adattandosi ai mezzi di volta in volta disponibili
(che nell’arco di un quindicennio sono stati nell’ordine lo Scanner Oli-