GLI STUDI VICHIANI DI EUGENIO GARIN
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Con Bacone – che si profila ora come un momento di mediazione tra
umanesimo e illuminismo – «l’umanesimo si completa, alimentandosi
della coscienza che, se
antiquitas saeculi
è
juventus mundi
, l’antichità ci
offre una base di solide acquisizioni nella infinita costruzione del sape-
re»
35
. «L’umanesimo italiano si rinnova arricchendosi di una dottrina
non a caso destinata a rifluire più tardi in Vico, ché profondamente
umanistica è tutta l’indagine baconiana, sia nell’interesse per la concreta
esperienza, sia nell’incessante appello all’instaurazione di un
regnum
hominis
»
36
. La traccia di tale linea veniva curvata sulla centralità del-
l’umano, e anche sull’attenzione sull’‘umano-civile’ (che poi può essere
considerato argomentatamente il luogo di una tradizione di lunga durata
nella cultura italiana), magari con il profilarsi di un interesse piuttosto
contenuto per i grandi mutamenti concettuali sul piano metafisico, onto-
logico, scientifico. Non a caso allora veniva richiamato il Vico che si
schiera contro la filosofia monastica e contro il cartesianesimo in quanto
considerato «come un risorto aristotelismo»
37
. D’altra parte la già note-
vole ricchezza delle letture dello studioso, e la non consueta conoscenza,
nel panorama della cultura italiana del tempo, della riflessione dei ‘mo-
ralisti inglesi’ (con un interesse attestato più tardi anche da letture di
testi di cui avrebbe dato conto in ispecie sul «Giornale critico della
filosofia italiana») gli consentiva già interessanti spunti critici, come nel-
l’allargamento della comparazione, che andava istituita con tutta la mi-
sura ed il senso delle differenze necessari, tra Vico e Mandeville, già an-
ticipata – si è visto – nel precedente saggio del 1934 sul secondo
38
.
35
A conferma che negli anni ’40 Garin era impegnato in un lavorio di definizione e
periodizzazione assai mosso, e per più aspetti ancora incerto, va osservato come in una
sua opera poco tenuta presente apparsa nel 1945 – la
Storia della filosofia italiana
, in
due volumi, pubblicata da Vallecchi senza indicazione di data (ma appunto nel 1945)
– la parte IV, «Il pensiero moderno», si aprisse con un capitolo, «Le origini dell’illumini-
smo» che comprendeva Bacone e Hobbes, ai quali seguivano «I sistemi razionalisti» di
Cartesio, Malebranche, Pascal, Spinoza, Leibniz, etc.; nel mentre Galilei concludeva la
parte III dedicata a «ll Rinascimento». Diversa la periodizzazione proposta in un succes-
sivo manuale scolastico del 1948. Sul quale si tornerà brevemente più avanti.
Rispetto a quanto riporta la su citata
Bibliografia degli scritti di Eugenio Garin.
1929-1989
(Roma-Bari, 1989, p. 31), Cesa rileva, dalla lettura della
Bibliografia filoso-
fica italiana 1901-1950
(Roma, 1952), che vi sarebbe stata nel 1949 almeno la ristampa,
ancora presso Vallecchi, del primo volume di tale opera (cfr. C
ESA
,
op. cit.
, p. 31).
36
E. G
ARIN
,
L’illuminismo inglese
, cit., pp. 19-20.
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Ivi, pp. 21, 100.
38
Ivi, p. 178.
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