ENRICONUZZO
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rità sgombra da ogni artificio», sia pure senza disposizione «a idola-
trare l’antico»
49
. In Poliziano come in Valla la filologia viene intesa co-
me «scienza storica, contro la possibilità di ogni riduzione meramente
retorica», diventa «scienza dell’antichità e critica della poesia». Ma ad
essi Garin non guardava, e ancora in seguito non guardò, con gli occhi
rivolti a successivi processi di ‘scientificizzazione’ del sapere storico,
come è avvenuto negli interessi teorici e storiografici di studiosi ascri-
vibili prevalentemente alla cultura storiografica tedesca degli ultimi
decenni
50
.
Entro tale sorvegliata prospettiva critica è piuttosto preferibile di vol-
ta in volta individuare e vagliare apporti dati al complesso, lento, non
unilineare, formarsi di una visione storica del reale, in effetti faticosa-
mente conseguita in primo luogo su taluni ambiti, saperi particolari
51
.
Una simile posizione critica, assai consolidata nel tempo, era solida-
le con un’interpretazione della cultura umanistico-rinascimentale che
già negli anni ’40 (agli inizi dei quali era stata largamente composta
l’opera che sarebbe divenuta
La storia della filosofia italiana
) si era costi-
tuita in alcuni importanti caratteri: nel ridimensionamento, se non nel
totale abbandono, del pur seducente, ma sorpassato, ‘modello burck-
hardiano’ della trionfante, titanica, centralità dell’uomo, per una visione
assai più variegata, contrastata, e dunque anche non totalmente armoni-
ca di quell’età; nel primo profilarsi anche di quegli interessi per le posi-
zioni magiche, astrologiche, ermetiche, che diverranno essenziali per
una riconfigurazione di quell’interpretazione, sotto la pressione dell’esi-
49
E. G
ARIN
,
Dal Rinascimento al Risorgimento
, cit., pp. 245, 247-248; nella
Storia
della filosofia italiana
, cit., vol. I, pp. 319, 322-323: non senza rielaborazioni, integra-
zioni, non irrilevanti, rispetto al testo originario.
50
Per le parole citate cfr. I
D
.,
La cultura filosofica del Rinascimento italiano
, Firen-
ze, 1979 [ma I ed. 1961], pp. 322-323. Anche Pico – per fare un altro nome importan-
te – aveva voluto estendere al massimo «la portata della
filologia
, dandole il compito,
se vuol essere vera filosofia, di comprendere e leggere tutte le Scritture, quella divina e
sacra, come quella naturale, intimamente sacra e divina anch’essa …» (I
D
.,
L’umanesi-
mo italiano
, Bari, 1964 [ma I ed. 1947], p. 126).
51
Come, ad esempio, l’ambito di una visuale storica dello stesso pensiero filosofi-
co, in direzione anche della costituzione del genere della storia delle storie della filoso-
fia che ha sempre molto interessato Garin. Così – a proposito della storia della scola-
stica – l’Umanesimo, nella sua polemica contro di questa, produsse, «a un parto mede-
simo, l’idea della filosofia scolastica, e il primo delinearsi di una effettiva visione sto-
rica dell’indagine filosofica» (I
D
.,
Alle origini della storia della scolastica
, in
La filosofia
della storia della filosofia
, Milano-Roma, 1954, p. 224).
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