GLI STUDI VICHIANI DI EUGENIO GARIN
49
zione dell’immagine dell’isolamento vichiano; la marcata caratteriz-
zazione – in polemica con le posizioni del Donati e del Gentile – della
prima produzione vichiana in chiave di un umanesimo o «platonismo ci-
ceroniano», di «indole rettorica» (di un «eroismo ciceroniano dunque,
illuministico e ottimistico»…), di un discorso nel quale l’elemento filo-
sofico era ancora assente, e comunque nell’«incomponibilità» dell’ele-
mento «secentistico, cartesiano o spinoziano o malebranchiano», con
quello «platonico-ficiniano»; del successivo abbandono, già nel
De ratio-
ne
, di quel «primo ciceronianesimo» e «facile eclettismo platonizzante»
fino al «rivolgimento definitivo dall’Umanesimo alla filosofia delle reli-
gioni» dopo il
De antiquissima
; e così via
66
. Si trattava di una direttrice
nel complesso non poco innovativa, ma che in fondo, però, non scalzava
ancora il ‘paradigma dell’anacronismo’: così, in genere, nell’impiego di
categorie storiografiche talora azzardate (ad esempio, «illuminismo uma-
nistico», illuminismo antiumanistico»…)
67
; così, in particolare nella con-
siderazione di Vico, di nuovo, se tenuto fuori da formule tardospaven-
tiane, tendenzialmente allontanato (sia pure tra acuti spunti e sollecita-
zioni) dal tempo suo, diventato, anche a costo di intime irrisoluzioni,
con Shaftesbury, uno dei «due massimi preromantici o protoromantici»
68
.
66
A. C
ORSANO
,
Umanesimo e religione in G.B. Vico
, Bari, 1935. Il libro è stato ripub-
blicato di recente, insieme a quello del 1956, in I
D
.,
Umanesimo e religione in G.B. Vico
e
Giambattista Vico
, a cura di F. P. Raimondi, Galatina, 1999 (vol. VI delle
Opere scelte
di
Antonio Corsano, Edizione coordinata da G. Papuli): per le parole su richiamate, citan-
do da questa edizione, si vedano le pp. 35, 59, 62-63, 65, 115. Ma della produzione di
Corsano negli anni ’30 su Vico va tenuto presente un saggio che recava spunti interessan-
ti sulle fonti della riflessione di questi in materia cosmologica (Fludd, etc.) e antropologi-
co-religiosa,
Il realismo religioso del Vico
, in
Il pensiero religioso italiano dall’umanesimo
al giurisdizionalismo
, Bari, 1937, pp. 98-129. L’assai utile contributo di F. P. R
AIMONDI
(
Il rinnovamento degli studi vichiani
, in
Verità e coscienza storica, Scritti in memoria di An-
tonio Corsano
, a cura di G. Papuli, Galatina, 1993, pp. 213-246) è rifluito in parte nel
contributo su
Antonio Corsano e gli studi sul Vico
, apparso in
Antonio Corsano e la sto-
riografia filosofica del Novecento
. Atti del Convegno di studi Lecce-Taurisano 24-25 set-
tembre 1999, a cura di G. Papuli, Galatina, 1999, pp. 107-128, e nella più distesa
Nota
editoriale
dello stesso studioso che precede (pp. 1-29) l’appena citata riedizione dei due
maggiori scritti vichiani di Antonio Corsano.
67
«C’è insomma un illuminismo umanistico, come ce ne sarà più tardi uno antiu-
manistico» (A. C
ORSANO
,
Umanesimo e religione in G.B. Vico
, cit., p. 58). Ma, come si
potrebbe provare, quella dell’«illuminismo» è forse la categoria storiografica più aper-
ta ad inconsuete aggettivazioni nella fervida intelligenza e discorsività dello studioso.
68
Ivi, p. 103. E negli accenti di certo suo «impetuoso attivismo illuministico» Vico
sarebbe «ormai ben lontano da Bacone e Cartesio» e «infinitamente più vicino a Lessing»