ANNARITA PLACELLA
66
2.
Il denunziatore di Gravina
.
Generalmente a dare il via a un’istruttoria o a un processo era la
denuncia esterna di un «mandante»
13
, che inviava una lettera alla Curia
o al Sant’Uffizio, che poi provvedeva a smistare i libri ritenuti meno
importanti alla Congregazione dell’Indice, come nel nostro caso. Nel
XVII e nel XVIII secolo «tra gli atti, nella maggioranza dei casi si trova
una lettera di delazione, che poteva provenire da generi molto diversi
di persone»
14
, ma per l’istruttoria alle
Tragedie cinque
né i
Protocolli
e i
Diari
né altri tipi di documenti relativi alla Congregazione dell’Indice
offrono notizie sul nome del denunziante o su quando pervenne la de-
nunzia. Perciò ho cercato, senza però alcun esito positivo, eventuali
documenti relativi alla denunzia tra le carte relative ai processi del
Sant’Uffizio
15
, presso il quale probabilmente era stata inoltrata la de-
nunzia: le
Censurae Librorum ab Anno 1718 ad Annum 1721
16
, i
De-
creta Sancti Officii
17
e gli
Acta Congregationis Particularis
18
.
È dunque altamente probabile che la lettera di denunzia sia stata
persa; scrive infatti Wolf a proposito della «prassi di archiviazione segui-
ta» dai segretari della Congregazione proprio nel periodo di cui ci stiamo
13
W
OLF
,
op. cit.
, p. 5.
14
Ivi, p. 36.
15
I documenti relativi alla censura libraria del Sant’Uffizio si dividono in
Censurae
librorum, Stanza storica
(che è l’archivio storico del Sant’Uffizio),
Decreta
.
16
La serie dei volumi delle
Censurae librorum
contiene i titoli dei libri i cui casi
erano in mano al Sant’Uffizio, perché ritenuti più importanti o più pericolosi rispetto a
quelli, come le
Tragedie
di Gravina, che venivano invece passati alla Congregazione
dell’Indice. In questi volumi, come nel caso della
Scienza Nuova
del ’25 di Giambatti-
sta Vico, «gli incartamenti riguardanti una causa sono raccolti in un solo fascicolo. Sul-
le copertine dei singoli fascicoli si trovano frequentemente rimandi alla riunione (o alle
riunioni) in cui venne discusso il libro in questione e al decreto» (ivi, pp. 57-58). Ho
consultato senza alcun esito anche le
Rubricelle
(che costituiscono l’indice delle
Cen-
surae Librorum
1570-1850).
17
«I ‘Decreta Sancti Officii’ […] registrano in volumi annuali i decreti […] in
forma di verbali dei risultati conclusivi» (W
OLF
,
op. cit.
, p. 57). Ho consultato i volumi
1717, 1718 e 1719 più per scrupolo che con la speranza di trovarvi qualcosa, dal
momento che la decisione finale, che non può neanche definirsi decreto perché è solo
un’archiviazione del caso, l’ha presa la Congregazione dell’Indice, che aveva seguito
l’istruttoria sin dall’inizio.
18
Gli «‘Acta Congregationis Particularis’ […] documentano le decisioni delle
riunioni dei consultori» del S. Uffizio (ivi, p. 57).