FULVIO TESSITORE
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del sapere, svilupperà quanto abbiamo costruito nei decenni di vita che
abbiamo alle spalle.
La volontà di fissare una scansione, che sia di richiamo e di monito
anche nel mondo della ricerca scientifica (che non può non risentire ne-
gativamente della miseria lamentata), ci ha indotti alla scelta, che voglia-
mo sottolineare anche con la innovazione delle forme grafiche e della pe-
riodicità del «Bollettino» non più annuale. Compiamo queste scelte non
senza rammarico per almeno due ragioni; la convinzione che nella vita
della cultura le tradizioni non si spezzano ma si continuano pur nelle for-
me, e poi l’affezione per il gusto sobrio e perfino un tantino
démodé
che
Piovani deliberatamente volle per la nostra rivista, sommessamente pre-
sentata come «Bollettino», quasi soltanto sede di selezionate informazio-
ni su quanto si faceva su Vico e intorno a Vico sempre più diffusamente
in tutti i continenti. Una modestia prontamente smentita dal lavoro com-
piuto. E però un modo di proseguire le tradizioni che lo meritano è anche
quello di mostrare la capacità e il coraggio di sapere innovare, così come
presumiamo di aver fatto nella continuità del nostro lavoro, il quale non
ha soltanto raccolto e selezionato il raccolto, ha sempre suggerito, promos-
so, innovato lo studio su Vico, sul mondo di Vico e sui problemi del vichi-
smo, coniugando rigore storiografico e consapevolezza dei tempi.
Su tutto ciò si tornerà doverosamente, seguendo
la nostra consolidata
consuetudine quando celebreremo i quarant’anni e tracceremo il bilancio
del lavoro fatto e il programma del lavoro da fare. Ora è sufficiente quan-
to s’è detto per formulare l’augurio al nostro «Bollettino» di poter segna-
re altre, molte altre serie della sua operosità pur quando sarà affidato ad
altre mani. Ad multos annos!
F. T.
Novembre 2007
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