MEDICINA, ERUDIZIONE, VITA CIVILE
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Dottore di Filosofia e Medicina, Professore di Chirurgia, Litotomo ed
Oculista
. Catani si presenta autore di un libretto, un opuscolo che va
sotto il titolo di
La litotomia dimostrata e difesa
, e che viene pubblicato
dalla stamperia Remondini di Venezia; e anche questo dato materiale è
significativo
16
. I Remondini di Bassano, infatti, saldamente insediati
anche a Venezia, erano in tali anni tra gli stampatori e mercanti di libri
veneti quelli più radicati a Napoli. Nello stesso 1752 i Riformatori del-
lo Studio di Padova li autorizzavano a stampare il
Della
moneta
di
Ferdinando Galiani, e nel 1764 avrebbero ottenuto licenza per le
Me-
ditazioni
filosofiche
di Genovesi, del quale, scrivendo a Bianchi nel
febbraio 1757, Catani poteva dirsi «grande amico». Il libretto di Cata-
ni usciva dunque in uno dei più dinamici circuiti editoriali garanti del-
la circolazione libraria tra Napoli e i restanti centri della Penisola.
E l’occasione era polemica. Catani vi difendeva la litotomia
contro
l’opinione del medico-cerusico D. Giuseppe Ventura Chirurgo Primario
ne’ Regj Spedali degl’Incurabili, della Santissima Annunziata, etc
. Ventura
aveva diffuso, datata 6 agosto 1752, una
Lettera all’Illustrissimo Signor
D. Luigi Petrone Regio Consigliere di S. Chiara
, il cui giovane figlio aveva
avuto in cura per una frattura riportata ad una gamba. Il rango della fa-
miglia aveva sollecitato l’intervento di altri chirurghi, i quali erano giunti
a sconfessare Ventura, sostenendo l’inesistenza della frattura, l’eccesso e
la lentezza delle cure prestate, nonché una incongrua condotta mossa da
venalità. Il caso era finito davanti alla Gran Corte della Vicaria e Ventu-
ra si era difeso con il detto opuscolo autoapologetico, dove in maniera
piuttosto allusiva in verità, rivendicava una fondata pratica chirurgica a
chi, come lui e i suoi allievi, si potesse fregiare di titoli ambiti – era ap-
punto chirurgo primario agli Incurabili e all’Annunziata; di conseguen-
za, additando le manchevoli competenze di quanti di diversa condizione
professavano a Napoli la chirurgia, dichiarava:
Ognun sa che il cavar sangue, l’estrarre calcoli dalla vescica, e fare altre
operazioni intorno a’ vasi orinarj, il deporre la cataratta, ed altre simili opera-
zioni, le quali quantunque di grande difficoltà, e pericolo, vediamo talvolta
felicemente eseguite da gente affatto ignara di cose mediche, e Cerusiche. La
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Sui Remondini cfr. M. I
NFELISE
,
I Remondini di Bassano. Stampa e industria nel
Veneto del Settecento
, Bassano, 1990; sulle relazioni dei Remondini con Napoli, cfr.
I
D
.,
Gli scambi veneto-napoletani. Fonti e tendenze
, e F. L
UISE
,
Michele Stasi. Un li-
braio-editore del XVIII secolo
, in
Editoria e cultura a Napoli nel XVIII secolo
, a cura di
A. M. Rao, Napoli, 1998, pp. 237-250 e 595-626.
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