MEDICINA, ERUDIZIONE, VITA CIVILE
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demia. È proprio nel binomio scienze-belle lettere che riconosciamo la
subentrata arretratezza della cultura di Catani, la cui parabola si rivela
ora segnata dall’avere aspirato per una vita, pur nella distinzione, a e-
guagliare la riconosciuta condizione del suo corrispondente Giovanni
Bianchi, «medico accademico ed arcadico, eloquente e forbito, attento
a sottolineare la sua nobiltà di letterato e filosofo». Ben altra la via dei
riformatori: la fondazione della Scuola degli Incurabili e dell’Acca-
demia delle Scienze e Belle Lettere
43
, distinta in quattro classi, delinea
un processo «di riorganizzazione dei saperi e delle forme di recluta-
mento», nella direzione di «una tendenziale professionalizzazione del
lavoro intellettuale»; le lettere quali «ornamento di una condizione so-
ciale» cedono il passo alla legittimazione professionale derivante
dall’utilità sociale della medicina; al medico reputato perché cortigiano
o accademico succede una figura di «professionista modello» che in sé
riunifica teoria e prassi e «che proprio dalla loro congiunzione trae[va]
prestigio sociale e denaro»
44
.
Catani realizzava infine la propria aspirazione: nel settembre 1783
era nominato chirurgo onorario della Real Camera. Lo apprendiamo
da una sua biografia, esemplata su quella allestita per la
Memoria
ai
Governatori degli Incurabili del 1760, posta all’inizio di un volume
che è documento del successo finalmente raggiunto
45
, celebrato in
un’accademia ben diversa dalla Reale Accademia di Scienze e Belle
Lettere: l’Accademia dei Sinceri, l’Arcadia Reale. Se quella si votava
43
Su cui E. C
HIOSI
,
«Humanitates» e scienze. La Reale accademia napoletana di
Ferdinando IV: storia di un progetto
, in «Studi storici» XXX (1989) 2, pp. 435-456 e
I
D
.,
Lo spirito del secolo. Politica e religione a Napoli nell’età dell’illuminismo
, Napoli,
1992, pp. 107-142.
44
Le citazioni da A. M. R
AO
,
Intellettuali e professioni a Napoli nel Settecento
, in
Avvocati, medici, ingegneri
, cit., pp. 48, 52-53.
45
Produzioni in versi, ed in prosa de’ Colleghi Laureati dell’Insigne Accademia Napole-
tana de’ Sinceri, e dell’Arcadia Reale… Parte III
, Napoli, 1796, p.
X
: «[…] e finalmente
nell’Anno 1783 dal Re Nostro Signore
Ferdinando
IV
il Tito delle Sicilie, dichiarato foste
suo Chirurgo di Camera con onorifico Real Dispaccio in data 22 Settembre detto Anno
1783», cui s’accompagna la nota a pie’ di pagina col testo del dispaccio reale: «Diamo il
tenore di detta Real Corte:
Avendo in considerazione il Re non meno i lunghi, fedeli, e
zelanti servigii da V.S. Ill.ma portati per lo spazio di quarant’anni, che il credito, e la riputa-
zione, che si ha meritato e nel Regno, e fuori di esso, la particolare abilità, il talento, e le sue
produzioni; è venuta la Maestà sua a dichiararlo Chirurgo onorario della Sua Real Camera.
In Real Nome ne passo a V.S. Ill.ma con piacere l’avviso per sua intelligenza, e per l’uso,
che convenga. Palazzo. 23 Settembre 1783. Il Marchese della Sambuca
».
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