MEDICINA, ERUDIZIONE, VITA CIVILE
127
APPENDICE
49
[Alessandro Catani a Giovanni Bianchi]
Mi capita il gentilissimo foglio di V.S. Ill.
ma
in data de 13 cadente e da
primo mi si fa dinnanzi lo impegno, nel quale ella pretende mantenersi circa
la preferenza che assolutamente intende doversi dare ai medici fisici, in faccia
dei veri professori di chirurgia; il perché stimolato io mi sento a rivocare, sen-
za risparmiar punto di riverenza e di ossequio sì fatta proposizione, e perciò
permetta che io così le risponda.
Cosa hanno mai a che fare gli odierni fisici coi chirurghi? Qual è egli
quell’autore, da cui si reggistri che da quelli siasi tenuta superiorità veruna
sopra di questi? E che sia così Erodoto, insigne storiografo greco, e che da
Cicerone nel secondo libro delle
Leggi
denominato viene padre della storia, ci
riferisce come dai Romani sull’esempio delle egizzie nazioni si stabelirono tan-
ti medici quanti malori accadere poteano nelle varie parti del corpo umano,
giusta ciò si rileva similmente confermato dal rinomato Barnaba Brissoni
50
, li
quali nel diverso loro operare erano tutti e singoli arbitri ed indipendenti,
nonché con onore sommo acclamati e rispettati
51
.
Non vi ha certamente chi contrastar possa come li primieri fondatori della
facoltà medica fossero semplici cirusici, e ne faccia scorta quel ritrovatore del-
la medicina Chirone Centauro, figlio di Saturno e di Filire, maestro di Escu-
lapio, rispetto alla medicina; di Ercole, in ordine all’astrologia; di Achille nello
insegnamento della cetera o cetra etc.; perlocché meritasse essere collocato tra
li dei, occupando al dir dei poeti quello spazio di stelle chiamato Sagittario, e
che citato viene da Natale Conte
52
.
Il sovraccennato Esculapio, ossia Asclepio per voce greca, figlio, come si
sa, di Apollo, andò egli ampliando sì fatta scienza ed ottenne perciò di essere
49
Per le prime due lettere qui pubblicate cfr.
supra
, nota 6; esse si leggono presso
la Biblioteca Nazionale di Napoli «Vittorio Emanuele III», ms. XIV.H.48, pp. 187-
189 e 194-196. Le due successive e l’elegia in morte di Bianchi sono invece contenute,
presso la medesima biblioteca, nel ms. XIV.D.45, pp. 76, 91-92 e 189-192. I testi sono
editi secondo criteri rigorosamente conservativi, limitando gli interventi: allo sciogli-
mento di alcune abbreviature, sempre serbando quelle relative alle formule di rispetto;
alla riduzione delle maiuscole iniziali; alla trascrizione di
j
>
i
nei casi quali
ajutarono
e
j
>
ii
in quelli quali
rimedj
; alla introduzione della
h
nella voce del verbo avere:
à
>
ha
;
a pochi mutamenti sul piano interpuntivo. Le note a pie’ della prima lettera sono dello
stesso Catani.
50
Lib. 2, edit. Henr. Steph., p. m. 75.
51
I
D
., 2,
de verbo quo ad ius civile pertinet significat.
, f.m. 810.
52
Mythologia
, l. 4, cap. 12.
1...,117,118,119,120,121,122,123,124,125,126 128,129,130,131,132,133,134,135,136,137,...236