ORESTE TRABUCCO
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nominato il dio della medicina. Li figli del medesimo, Podalirio e Macaone,
eccellenti professori, li quali, seguitando Agamennone nella guerra di Troia,
recorono sollievo grandissimo ai compagni ed alli soldati, per quanto si con-
testa da Omero
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e che con ispecialità si rafferma da Celso, qualmente
non in
pestilentia, neque in variis generibus morborum aliquid attulisse auxilii, sed
vulneribus tantummodo ferro et medicamentis mederi solitos esse
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.
Ippocrate, Caristo, Praxagora, Crisippo, Pitagora, Erasistrato, Erofilo, Ga-
leno, Parmenide, Empedocle, Democrito, Avicenna, Oribasio, Aetio, Asclipi-
ade, Peone, Cleolibroto, Cornelio Celso, Attuario, Egineta, ed infiniti parec-
chi altri, dei quali pieni sono li volumi, unitamente a moltissimi altri moderni
professori, reggistrati nella biblioteca del Vanderlinden, del Mangeti, dello
Eistero, etc., tutti e quanti sono stati cirusici; quantunque la medicina tutta
fosse dipoi renduta metodica e tolta dalle mani degli empirici, stabilendola in
tre parti: una che riguarda al modo di vivere, detta dietetica; altra alla prepa-
razione dei rimedii, detta farmaceutica, e l’ultima finalmente al dissimpegno
delle cure ed operazioni, chiamata chirurgia.
Di parità li veri chirurghi, ed inspezie li nostri litotomi ed oculisti, dottora-
ti tutti sono in filosofia e medicina
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; ed in oggi nei più colti settentrionali rea-
mi sono ben distinti ed acclamati. Egli è manifesto che il chirurgo, se non pre-
siede al medico, non ha egli punto da quello dipendenza veruna, né il medico
approva o disapprova la di lui condotta, ma soltanto li proprii assoluti suoi
maestri. Ed eccoci in prospetto una indifficoltabile difinizione, e vale a dire
che, qualora il fisico non sia inteso pienamente di notomia, nemmeno atto
creder si dee a distinguere ed a porre opportuno rimedio alla gravezza de’
morbi che insorgono negli egri viventi, siccome appunto si sostiene dallo eru-
ditissimo suaccennato Eistero: «Salva conscientia anatome carere non posse,
certum est, si artem, quam profitentur, non in detrimentum generis humani,
sed rite exercere cupiant. Nam quod navis gubernatori pixis nautica, seu acus
magnetica, iis est notitia anatomica». Che è quanto mi accade di presente, nel
mentre che sempreppiù mi rassegno.
Napoli, 27 agosto 1757
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Iliade
, 2 v., 27, p. m. 75.
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In Praefat
. lib. I, v. I, pag. m. 2.
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N. A. C
ATTANI
,
Opuscoli, o Dissert. Fisico Mediche
, in Assisi, per Andrea Sga-
riglia, 1745, cap. 3, ss. 7, p. 143.
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