METODO SPERIMENTALE ED EMANCIPAZIONE SOCIALE
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più rari testi di argomento vesuviano – la cui fama oltrepassò in breve i
confini della capitale borbonica.
I rapporti più significativi per il duca della Torre furono quelli lega-
ti agli studi scientifici, che rappresentarono senza dubbio il suo inte-
resse principale. Egli fu infatti in contatto con molti naturalisti tra i
quali, oltre a Della Torre ed a De Bottis – suo vero maestro – William
Hamilton e Giuseppe Gioeni, scienziato catanese a sua volta proprie-
tario di una collezione naturalistica molto famosa nel Settecento. Una
relazione del tutto particolare fu quella che legò il duca al naturalista
Scipione Breislak, romano di padre svedese, esperto di mineralogia ma
anche molto appassionato di studi antiquari e amico di vecchia data
del naturalista veneto Alberto Fortis. Pur non avendo una collezione
sua propria per motivi sostanzialmente economici, Breislak fu respon-
sabile della raccolta e della sistemazione del gabinetto mineralogico del
Collegio Nazareno di Roma (lo stesso in cui avevano studiato i fratelli
Filomarino), dove fu docente di Storia Naturale; e in seguito contribuì
all’arricchimento delle collezioni del museo dell’Accademia militare
della Nunziatella, dove ottenne la cattedra di Fisica nel 1798
6
.
Scipione Breislak, come tutti quelli menzionati fin ora, fu assiduo
frequentatore del circolo dei fratelli De Gennaro, fin dal suo arrivo a
Napoli nel 1787, come professore al seminario di Nola. Proprio in
questo stesso contesto Ascanio venne in contatto con le idee libertarie
– che si andavano facendo via via più estreme – dei maggiori esponenti
dell’illuminismo partenopeo, e in particolare conobbe a fondo Gaeta-
no Filangieri. Nella Napoli di fine secolo la passione per l’osservazione
dei vulcani si accompagnava spesso con la fede politica giacobina. Lo
stesso duca di Belforte, Antonio de Gennaro, aveva indirizzato una let-
tera sull’eruzione del 1779 all’Amaduzzi – da questi pubblicata sul-
l’
Antologia Romana
– ed aveva in seguito composto un poemetto ce-
lebrativo,
Il Vesuvio
, per il sisma del 1794. Nella stessa occasione il
controverso Francesco Antonio Astore
7
– che svolse un ruolo attivo
nella Repubblica Partenopea, per il quale fu condannato a morte e giu-
stiziato – si era reso autore di
Sette
dialoghi sul Vesuvio
8
, protagonisti
6
Vedi
Dizionario Biografico degli Italiani
, vol. XIV, Roma, 1972, pp. 118-120, voce
di L. G
ENNARI
e G. R
IGAULT DE LA
L
ONGRAIS
.
7
Su Astore vedi: F. Z
ERELLA
,
Francesco Antonio Astore: martire e pensatore
, Lecce,
1938, e G. I
ACCARINO
,
Francesco Antonio Astore e i lumi del Settecento
, Galatina, 2000.
8
Cfr. F. A. A
STORE
,
Dialoghi sul Vesuvio in occasione dell’eruzione della sera del 15
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