MARIA TOSCANO
144
Per Ascanio la sua era essenzialmente
un’istorica produzione
; dun-
que l’intento principale del testo era ricostruire la sequenza cronologi-
ca dei sismi vesuviani; in alte parole fare Storia, secondo il concetto e-
steso e totalizzante del
panstoricismo
vichiano
. In coda al testo egli e-
sprime – baconianamente – la speranza che i dati raccolti sui fenomeni
eruttivi del passato possano anche essere utili alla comprensione del-
l’attività futura del vulcano, e quindi alla prevenzione o almeno alla li-
mitazione dei danni causati dai sismi.
Un altro dato che emerge dalla dichiarazione di intenti del duca
della Torre è quello dell’importanza attribuita al dato visivo. Filomari-
no dice di avere
con
diligenza
cercato le immagini tra i testi degli
storici
contemporanei
, cioè tra gli scritti di coloro che avevano assistito diret-
tamente al sisma; e in tutti i casi in cui non era stato in grado di trovar-
ne, aveva preferito rinunciare alla rappresentazione dell’eruzione – ri-
portando unicamente le informazioni fornite dalla fonti documentarie
– piuttosto che
foggiare a capriccio quelle che mancano
. Ma il duca si
dimostra molto cauto anche quando è in possesso di immagini giudica-
te attendibili; egli, infatti, dichiara di essersi servito di un
esperto
pitto-
re
, proprio affinché le antiche illustrazioni fossero riprodotte
colla
maggiore esattezza possibile
; evidentemente al fine di ridurre al minimo
l’elemento di interpretazione soggettiva dell’artista.
3.
Le immagini del ‘Gabinetto Vesuviano’
. La prima e la seconda
immagine del testo sono relative all’eruzione del 1631, seguite dalla
raffigurazione del sisma del 1737. A partire da questo punto le illustra-
zioni si infittiscono e divengono via via più accurate nell’esecuzione e
più vicine al dato reale. All’eruzione più recente, quella del 1794 – che
Ascanio stesso aveva seguito con assidua attenzione – sono dedicate,
infatti, ben sei tavole. La qualità delle immagini è molto ineguale, poi-
ché all’interno del testo è presente l’opera di diversi disegnatori e inci-
sori. Le tavole, eseguite dalla coppia Olivo D’Anna-Secondo Bianchi
(I, II, IV, IX, X, XII), rappresentano il gruppo più congruo e senza
dubbio quello di livello più alto. Lo stesso D’Anna è autore della se-
conda serie (tavv. III, VI, VII, XI, XIII, XIV, XVI), incisa da Vincen-
zo Aloja, che talvolta si rivela meno abile del Bianchi. Tutti i disegni
eseguiti da Olivo D’Anna sono tratti da fonti figurative già esistenti,
come precisava lo stesso Filomarino nella
Premessa
; dunque relative
alle eruzioni che il duca non aveva potuto seguire direttamente: esse
giungono infatti fino al sisma del 1775.
1...,134,135,136,137,138,139,140,141,142,143 145,146,147,148,149,150,151,152,153,154,...236