METODO SPERIMENTALE ED EMANCIPAZIONE SOCIALE
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le immagini che riteneva più affidabili, per lo più opere di naturalisti
italiani e stranieri in diretto contatto con lui; tra i nomi più ricorrenti ci
sono quelli di Mecatti, De Bottis, Hamilton, Breislak. Quest’ultimo in
particolare è grande amico del duca ed anche l’unico ad essere citato –
a parte se stesso – per l’eruzione del 1794.
5.
L’eredità di Ascanio Filomarino
. A due anni dalla morte di Asca-
nio, nel 1801, è proprio Scipione Breislak a ricordarlo, in un breve,
toccante elogio nel quale egli sottolinea come Filomarino e la sua rac-
colta avessero svolto un ruolo centrale nella divulgazione scientifica,
tanto da rappresentare, nella Napoli degli anni Ottanta, una vera e
propria scuola scientifica d’eccellenza, alternativa a quella ufficiale:
Me sera-t-il permis de répandre ici quelques fleurs sur la tombe de mon sa-
vant ami, Filomarini Duc de la Torre? Doué des plus rares talents en mécanique,
il s’était entièrement livré de la à l’étude de la physique. Sa maison était un lycée
ouvert à tous les hommes studieux. Une bêle galerie de tableaux l’ornait moins
encore qu’une bibliothèque choisie, une nombreuse et intéressante collection des
produits du Vésuve, un riche cabinet de physique, où l’on distinguait sur-tout les
machines pour l’électricité et la météorologie, la plupart de son invention et tra-
vaillées de ses mains. Les qualités de son cœur n’étaient point inferieures à celles
de son esprit […] Cet homme si respectable, ainsi que son digne frère, excellent
poète, et non moins vertueux, fut barbarement massacré par la vile et ignorante
populace de Naples, l’an […] elle saccagea leur maison, détruisit et dispersa tout
ce qui se trouvait de machines, d’instruments et de choses précieuses dan ce sanc-
tuaire des sciences, presque le seul qu’elles eussent à Naples […]
28
.
Se, dunque, il
Gabinetto Vesuviano
del duca della Torre rappre-
sentò per i contemporanei uno strumento per lo studio e la ricerca, per
i moderni resta la fonte più precisa (e sostanzialmente l’unica) per ri-
costruire la ricca e articolata collezione di Ascanio Filomarino. Agli inizi
del 1799, infatti, i lazzari rapirono e trucidarono entrambi i fratelli Fi-
lomarino, benché il poeta Clemente fosse già da tempo in preda ad
una profonda depressione che lo aveva portato ad una pressoché totale
demenza. All’interno del palazzo – depredato e bruciato – non rimase
più nulla di un patrimonio immenso messo insieme in lunghi anni di
passione collezionistica, non solo da Ascanio
juniore
. In quell’occasio-
ne andò perduta infatti anche la quadreria appartenuta all’altro, più fa-
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Ivi, t. I, p. 124, nota 1.
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