ROSSELLA DE CEGLIE
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Nonostante le conoscenze acquisite a Parigi, Sangiovanni non svol-
se dunque un’attività didattica nell’ateneo napoletano. Le sue pubbli-
cazioni e le sue comunicazioni scientifiche risultano essere in numero
estremamente esiguo pur essendo accurate, come quella sull’organo
cromoforo dei cefalopodi
15
, ma non pubblicò nulla sul problema della
trasformazione delle specie
16
.
Tuttavia, un altro naturalista attesta la presenza e la circolazione di
tali idee a Napoli
17
: Oronzio Gabriele Costa
(1787-1867)
18
, il quale fu
15
Osservò questo particolare organo (sistema cromoforo dermoidale) dei mollu-
schi, formato da piccoli globuli colorati di grandezza ed intensità variabile, arrivando
alla conclusione che questo sistema: «sert au céphalopode seulement de défense, ces
animaux épouvant ou surprenant leurs ennemis, en couvrant d’abord leur corps en
divers endroits de taches colorées qui apparaissent subitement, et les remplacant en-
suite à leur gré par des couleurs veriées, uniformément répandues sur toute sa surface»
(G. S
ANGIOVANNI
,
Description d’un système particulier d’organes appartenant aux Mol-
lusques céphalopodes
, in «Annales des sciences naturelles» XVI, 1829, pp. 308-315 e
pp. 315-330).
16
Potrebbe essere attribuita a lui, come ha sostenuto Pietro Corsi (
Lamarck en Ita-
lie
, in «Revue d’Histoire des sciences» XXXVII, 1984, 1, p. 57) la recensione anonima
a carattere elogiativo della
Philosophie zoologique
, apparsa nel «Giornale enciclopedico»
di Napoli nel 1809.
17
Anche il medico e fisiologo napoletano Luigi Chiaverini (1777-1834), fu allievo
di Lamarck: si veda C
ORSI
,
op.
cit.
, pp. 56-57, e, dello stesso autore,
Oltre il mito. La-
marck e le scienze naturali del suo tempo
, Bologna, 1983, pp. 294-296. Tra gli scritti di
Chiaverini:
Essai d’analyse comparative sur les principaux caractères organyques et phy-
siologiques de l’intelligence et de l’instinct
, in «Journal de Physique» LXXXI (1815),
pp. 220-233 e LXXXII (1815), pp. 341-368.
18
Nato ad Alessano in provincia di Lecce, Costa studiò a Napoli e a Salerno, lau-
reandosi in medicina nel 1810, anno in cui ritornò a Lecce per dedicarsi allo osserva-
zioni naturalistiche, alla raccolta di materiali ed all’insegnamento, cominciando ad in-
staurare una rete di contatti con altri studiosi. Destituito dall’incarico presso il R. Col-
legio di Lecce in seguito ai moti del 1820-21, sopportò l’isolamento fino al 1824, quan-
do si trasferì definitivamente a Napoli. Compì numerose escursioni per tutto il Regno,
anche per incarico dell’Accademia Pontaniana e della R. Accademia delle scienze di
cui era membro. Nel 1828 collaborò con Charles Lyell, durante il viaggio di quest’ulti-
mo nel napoletano, fornendogli un valido aiuto nell’identificazione delle conchiglie
fossili del Regno. Nel 1831 fece parte di una commissione (con Filippo Cassola e Luigi
Petagna) diretta a Vienna per lo studio del colera. Nel 1836 gli fu affidata la cattedra
di zoologia a Napoli: si prodigò per migliorare la preparazione degli studenti e affian-
cò a questo l’insegnamento privato. Nel 1841 intraprese (a proprie spese), in compa-
gnia del figlio Achille, un viaggio a Parigi per stringere i contatti con altri studiosi ed
ampliare le conoscenze scientifiche. Partecipò al VII Congresso degli Scienziati italiani
a Napoli nel 1845 come vice presidente della sezione di zoologia. La repressione bor-
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