‘RECUEIL DES PENSÉES’
157
tra i pochi, nella comunità scientifica italiana del periodo, ad interro-
garsi sul problema della variabilità delle specie e di una loro interazio-
ne con l’ambiente.
In questo periodo in Italia erano certo conosciute le idee sulla mo-
dificazione delle specie, anche se obiezioni di carattere religioso dove-
vano costituire un forte ostacolo alla loro ulteriore diffusione ed espli-
cita adesione da parte dei naturalisti. La comunità scientifica italiana,
pur ponendosi il problema di una classificazione naturale, non neces-
sariamente si poneva l’alternativa tra «fissismo» e «trasformismo»
19
.
Questa alternativa esisteva in realtà solo per una sparuta minoranza: i
pochi sostenitori di Lamarck, come Franco Andrea Bonelli
20
a Torino
bonica del 1849 colpì nuovamente Costa, che venne destituito dall’incarico; sarà rein-
tegrato con il titolo di emerito con l’Unità d’Italia. In quest’ultimo periodo, Costa con-
tinuò le ricerche zoologiche arricchendole con osservazioni paleontologiche. Su Costa,
tra l’altro, si veda: S. D
E
R
ENZI
,
Della vita e delle opere di Oronzio Gabriele Costa
, Na-
poli, Tip. Porteria S. Francesco di Paola, 1868; M. S
ALFI
,
In ricordo di Oronzio Gabrie-
le Costa
, in «Annuario dell’Istituto e Museo di Zoologia dell’Università di Napoli»
XVIII (1968) 6; P. B
ATTAGLINI
,
Il contributo di Oronzio Gabriele Costa nella ricerca
scientifica naturalistica italiana dell’800
, in «Bollettino della Società dei Naturalisti di
Napoli» XCVIII-XCIX (1989-1990); M. B. D’A
MBROSIO
,
Costa Oronzio Gabriele
, in
Dizionario Biografico degli Italiani
, vol. XXX, Roma, 1984, pp. 235-238; R. D
E
C
EGLIE
,
‘L’anello mancante’. L’opera di Costa nella biologia italiana del primo Ottocento
, Bari,
1999.
19
Si veda G. P
ANCALDI
,
Darwin in Italia
, Bologna, 1983, pp. 111 sgg. Sulla circo-
lazione delle idee lamarckiane si veda anche G.
B
ARSANTI
,
Dalla storia naturale alla
storia della natura
, Milano, 1979; P. C
ORSI
,
Oltre il mito
, cit.
20
Franco Andrea Bonelli (1785-1830), nato a Cuneo, studiò a Torino; allo scopo
di perfezionare le sue conoscenze zoologiche si recò a Parigi nel 1810, dove strinse
relazioni con i più importanti naturalisti. Al ritorno, su proposta di Cuvier, venne no-
minato professore di zoologia nell’Università di Torino e nelle sue lezioni illustrò le
idee trasformiste. Egli, tra l’altro, si interessò al problema dell’origine dei viventi, delle
specie e della loro variabilità, delle affinità e della classificazione, della domesticità e
della distribuzione geografica, come si deduce dai suoi appunti. Ma si rese anche con-
to che le sue idee non incontravano il favore dei contemporanei. Non pubblicò mai
nulla su tali argomenti; un unico lavoro presentato all’Accademia delle scienze di To-
rino il 15 marzo 1817 (
Saggio di alcune ricerche intorno all’influenza che le diverse circo-
stanze esercitano sugli animali, dirette al perfezionamento dei mezzi di migliorare le raz-
ze degli animali domestici
) non venne letto e non venne pubblicato. Il suo biografo e
successore, Giuseppe Genè, non fece alcun cenno alle idee trasformiste di Bonelli. A
fine Ottocento, il figlio di Bonelli consegnò al Museo Zoologico tutte le carte del pa-
dre, tra cui gli appunti per le lezioni e le note per i lavori che lo zoologo aveva in men-
te: è da queste carte, pubblicate da Camerano, che emergono le idee trasformiste che
Bonelli professava ed insegnava, sforzandosi, in alcuni punti, di tentare una concilia-
1...,147,148,149,150,151,152,153,154,155,156 158,159,160,161,162,163,164,165,166,167,...236