GIUSEPPE CACCIATORE
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così dire trascendentali, elaborati dalla mente umana. Anche se il filo-
sofo napoletano non mette mai in discussione la basilare verità della
preminenza delle «prove divine» su quelle della certezza umana, ciò
non toglie importanza e centralità a un progetto scientifico ed etico-
politico che si volge, con piena consapevolezza mondana, alla conside-
razione dell’«immenso numero degli effetti civili» che si danno, innan-
zitutto, nelle loro storiche differenze e nella dialettica che le lega, come
sappiamo, a quegli elementi che rappresentano i principi naturali
(«cioè religione, matrimoni, asili e la prima legge agraria»
20
). Qui, non
lo si dimentichi, interviene un altro aspetto che rafforza l’argomento
della ‘modernità’ di Vico. Mi riferisco all’uso del tutto consapevole di
un metodo sicuramente nuovo, quale è quello di una scienza storica
che lavora essenzialmente sulla base di una indagine genealogica, ma
anche utilizzando al massimo un procedimento comparativo che fonda
e giustifica la
differenza
, che deve esser ricercata «tra tutti i possibili
umani», in modo tale da poter risalire agli «incominciamenti più sem-
plici e più naturali» di «tante, sì varie e diverse cose». È qui delineato
il definitivo congedo da ogni presupposto astrattamente razionalistico,
giacché, sia pur nella subordinazione al superiore ordine provviden-
ziale, si delinea un discorso sull’origine antropologica del mondo, sulla
genealogia di una comunanza etica e politica che si articola in forme
che non sono soltanto quelle che si costituiscono nella mente umana e
prima della storia, ma che tiene finalmente in conto (con una implicita
critica dell’idealismo platonico e del razionalismo cartesiano) di ciò
che si dà e si forma nell’ordine naturale. E questo perché
nel punto nel qual esse repubbliche dovevano nascere, già si erano innanzi
apparecchiate ed erano tutte preste le materie a ricever la forma, e n’uscì il
formato delle repubbliche, composto di mente e di corpo
21
;
a riprova nettissima di come ora il problema fondamentale di Vico sia
quello della ricerca della definitiva mediazione tra ordine dei principi e
mobilità e multilateralità delle esperienze storiche.
È, allora, una vi-
sione storica e, al tempo stesso, critico-genealogica che può consentire
la fondazione di una scienza che dia forma alla particolarità determi-
nata delle lingue, delle strutture sociali, dei sentimenti religiosi, delle
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Ivi, p. 729. Vico parla dei «quattro elementi di quest’universo civile».
21
Ibid.
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